"L'ordinanza vieta l'abbandono di cibo lungo le vie del paese non la somministrazione di cibo ai gatti randagi. Il provvedimento era stato messo in atto due o tre consiliature prima della mia da un altro sindaco, non ho firmato io l'ordinanza, per contenere l'abbandono di cibo in paese. Basta scrivere falsità" - dice il sindaco di Pigna Roberto Trutalli replicando alle dichiarazioni delle associazioni Gruppo Gattare Vallecrosia, La Tribù dei Gatti di Ventimiglia e il Gattile “Randagi Fortunati” di Ventimiglia.
"L'ordinanza era stata fatta, ed è ancora valida, per impedire l'abbandono di cibo lungo le vie del paese. Si può dare, ed è giusto farlo, da mangiare ai gatti ma in modo ordinato" - sottolinea - "Dare da mangiare ai gatti significa portare il cibo e aspettare che finiscano il pasto, non lasciare il cibo in mezzo alla strada, che tra l'altro neanche mangiano perché non è adatto ai felini, sporcando così il paese. Il cibo abbandonato è un problema, in estate, soprattutto, attira le formiche, parassiti e altri animali creando un disagio igienico-sanitario. Oltre al cibo, infatti, sono state abbandonate anche coperte dove si sono create colonie di pulci che hanno invaso diverse vie, come via Colla e via Carriera Piana. Cittadini e turisti si sono lamentati e hanno richiesto trattamenti contro le pulci, che non sono facili da fare".
"Io voglio bene ai gatti, ne ho undici e li tengo bene" - afferma Trutalli - "A Pigna i gatti ci sono e ci sono sempre stati. Quando si dà il cibo ai gatti, però, bisogna assicurarsi che venga consumato. Non serve a niente lasciare in giro plateaux di plastica o contenitori con cibo crudo, secco o congelato che i gatti non lo mangiano e poi bisogna andare a pulire. Vi sono due strade per contenere le colonie feline: le sterilizzazioni, che quest'anno, in primavera, grazie al servizio veterinario dell'Asl1 sono state fatte, e contenere il conferimento del cibo in modo disordinato. Una buona amministrazione, con tutte le difficoltà che conta, deve avere una visione globale del paese. Io credo che si possa trovare una strada che possa mettere d'accordo anche coloro che si occupano dei gatti randagi, chiamati 'gattare', per il bene dei felini, che sono indifesi. Bisogna voler bene agli animali ma con buonsenso".














