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Politica | 30 aprile 2019, 18:37

Imperia: approvato dal Consiglio Comunale l'acquisto dell'ex sede Apt, contraria la minoranza "Operazione illegittima"

Costerà 560 mila euro più circa 67 mila euro di lavori di restauro. Almeno inizialmente ospiterà i dipendenti comunali dell'ufficio cultura oggi dislocati nella struttura del teatro Cavour

Imperia: approvato dal Consiglio Comunale l'acquisto dell'ex sede Apt, contraria la minoranza "Operazione illegittima"

Il comune di Imperia acquisterà l'ex sede dell'Apt di viale Matteotti (Ente Provinciale del Turismo). Ad approvare la pratica il Consiglio Comunale con i voti favorevoli della sola maggioranza e la contrarietà di tutti i consiglieri d'opposizione.

Ad annunciare le cifre e le motivazioni dell'acquisto il sindaco Claudio Scajola nella presentazione iniziale in apertura di dibattito: "Sono lieto di proporre all’approvazione del Consiglio Comunale l’acquisto dell’ex sede dell’Apt per diverse motivazioni – ha esordito il primo cittadino. In primis tutti gli uffici pubblici sono stati messi nella strada che collega Porto Maurizio a Oneglia storicamente per inserirli urbanisticamente nella città in un passaggio importante per l’unificazione della stessa. Alcuni sono però ricaduti in disuso contrariamente al nostro proposito di rendere la città viva. Su insistenza del comune di Imperia ho avuto conferma dalla Regione che l’ufficio del Genio Civile subirà un’importante opera di ristrutturazione da circa 600 mila euro per far tornare l’opera al suo splendore originario. Noi vogliamo aumentare la luce di questa città mettendo in contemporanea in ordine i conti. Vogliamo fare investimenti, abbiamo ottenuto cospicui finanziamenti arrivati grazie a progetti e motivazioni oculate ritenute utili per la crescita economica del territorio.

Togliere dal degrado l’ex sede Apt in una posizione strategica in piena visibilità mi pare una cosa importante per il Comune – continua Scajola. Un bene importante, collocato vicino al Palazzo Civico. Spero anche che entro la fine del mio mandato riusciremo ad acquisire anche una parte del palazzo postale per avere tutte le sedi amministrative vicine in modo da potersi confrontare per risolvere i problemi.  536 metri quadri di edificio che viene a costare 856 euro a metro al comune di Imperia, mi domando sono io sulla luna? O qualcun’altro? Io come sindaco di Imperia vorrei fare entrare questa struttura nelle disponibilità patrimoniali dell’amministrazione. La stima iniziale era di 823 mila euro, siamo riusciti a ragionare portandola a 560 mila euro e siccome ci sono delle sanatorie il costo per il Comune è di 459 mila euro. Diamo come acconto 100 mila euro poi per cinque anni pagheremo cifre di affitto per cinque anni di 2000 euro di cui 1500 andranno sul saldo finale che pagheremo fra cinque anni. Credo che questa sia una delle operazioni più brillanti che il Comune di Imperia possa fare.

Questa opportunità ci permetterà di collocare le persone che lavorano all’interno del Cavour. Finita la sua ‘emergenza’ potremo anche decidere collocazioni e soluzioni diverse. Noi lo finanziamo con ciò che abbiamo venduto per il bene della città di Imperia. I lavori da svolgere sono di poca entità. complessivamente è ben messo e il restauro è stimato in 67 mila euro.

Ad aprire il dibattito il consigliere di minoranza Guido Abbo con una mozione d’ordine affinché fosse data risposta alla sua interrogazione proposta nello spazio Question Time. 

Ha allora ripreso la parola il sindaco che ha spiegato come in trenta giorni verrà spostato il personale e in quindici giorni sarà fatta una gara d’appalto per l’assegnazione del lavoro.

Da qui in avanti si sono succeduti una serie di interventi di opposizione e maggioranza. I primi: Luca Lanteri in testa, Maria Nella Ponte, Alessandro Savioli e nuovamente Abbo hanno sottolineato senza mezzi termini, a loro dire, l’illegittimità della pratica e la non necessità dell’acquisto dell’immobile per i soli sette dipendenti dell’ufficio cultura che avrebbero, a stime non ufficiali, circa 70 metri quadrati a testa da spartirsi nella nuova sede ritenuti esagerati e non indispensabili.

Maria Nella Ponte, nel dettaglio, si è appellata ai singoli consiglieri: "Rimango allibita e sbalordita. Il comune di Imperia è un ente pubblico ed è previsto dallo stato il divieto di acquisto di immobili non necessari. Dal 2011 a oggi su questo tema si sono espressi Corte dei Conti, Ministero dell'Economia e Finanza e anche il decreto ministeriale che individuano concordamente tre requisiti: se previsto per fini istituzionali o interesse pubblico generale, la mancanza di situazioni equivalenti di soluzioni alternative con la stessa efficienza ed efficacia, l’indifferibilità dell’acquisto pena sanzioni. Oltre a questo il comune di Imperia può spendere soldi solo per urgenza ed estrema necessità essendo in predissesto. Insomma vige un divieto di legge e se il comune procederà alla votazione favorevole ci sarà una responsabilità personale per tutti i consiglieri che voteranno a favore. Sarebbero circa 50 mila euro a testa tra i 17 consiglieri comunali di maggioranza presenti oggi in aula".

"Operazione scriteriata e illegittima" – ha tuonato Lanteri.  Chiedendo il voto nominale.

"Se il comune spende dei soldi della cittadinanza in un immobile lo compra non perché è bello, ma perché gli serve a qualcosa. Lei ha omesso di dire che lo comprate perché serve a qualcuno, qui dentro nel palazzo comunale ha tutto lo spazio per inserirli, quell’immobile non serve per l’ufficio cultura, ma per aggiungerlo al vostro palmares. State spendendo male i soldi dei cittadini – ha evidenziato Abbo.

Meno accese ma comunque contrarie le posizioni del consiglieri di minoranza Fabrizio Risso (PD) e Roberto Saluzzo (Imperia di tutti Imperia per tutti). Entrambi concordi, con il resto della minoranza, sulla possibilità di soluzioni differenti per il posizionamento dei dipendenti del Cavour.

A difendere la scelta dell’amministrazione i consiglieri di maggioranza Vincenzo Garibbo e Andrea Landolfi che hanno sottolineato la bontà dell'operazione per il "bene della città e del suo patrimonio".

Dopo il lungo dibattito, durato circa due ore, ha preso la parola per la replica il sindaco Scajola  ribadendo la posizione dell’amministrazione: "Gli interventi degli ex candidati sindaci sembrano ancora da campagna elettorale. Non sono forse informati su tutto ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo, noi vogliamo sviluppare la città e non bloccarla con cavilli e minacce come quella del voto nominale dei singoli consiglieri per cui decideranno i capigruppo. A decorrere dall’esercizio 2019 ai comuni che approvano il bilancio non è posto il divieto di acquisto di immobili, lo dice la legge finanziaria dell’ultimo anno. Nonostante ciò abbiamo dato una motivazione chiara".

La votazione, su richiesta del consigliere Lanteri e con approvazione del Consiglio, è stata fatta in maniera nominale palese e non con la 'classica' alzata di mano.

Lorenzo Bonsignorio

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