Ventimiglia celebra il centenario del monumento ai caduti di tutte le guerre. Questa mattina alla presenza di autorità civili, locali, provinciali e regionali, militari, religiose, delle associazioni d'arma e combattentistiche, della dama ai meriti dei Savoia e volontaria della Croce Verde Intemelia Patrizia Bottiglieri, delle associazioni del territorio e dei cittadini è stata celebrata presso la parrocchia di Sant'Agostino una santa messa, officiata dal vescovo di Ventimiglia-Sanremo, Monsignor Antonio Suetta.
I presenti in corteo, dopo aver attraversato via Cavour e corso della Repubblica, hanno raggiunto i giardini Tommaso Reggio dove si sono tenuti la deposizione della corona d’alloro, l'alzabandiera, gli onori ai caduti, il discorso del sindaco Flavio Di Muro, i saluti istituzionali del viceprefetto aggiunto Francesco Cardellicchio e del consigliere regionale Veronica Russo e l'orazione ufficiale dello storico Dario Canavese.
"Oggi ci ritroviamo, un secolo dopo, davanti a questo monumento che la città di Ventimiglia volle erigere nel 1925 per rendere eterno l’omaggio al Milite Ignoto, simbolo di tutti i caduti senza nome, di tutti coloro che offrirono la vita per la Patria, senza chiedere nulla in cambio" - ricorda il sindaco Flavio Di Muro - "Quel 29 novembre di cento anni fa, qui, dove oggi si stende la nostra memoria, si raccolse un’intera comunità: famiglie, reduci, autorità, giovani e anziani. Tutti uniti nel dolore e nella riconoscenza. Non per celebrare la guerra, ma per ricordare il sacrificio. Non per esaltare la vittoria, ma per custodire la pace conquistata col sangue. Il Milite Ignoto rappresenta l’essenza stessa dell’eroismo silenzioso. È l’uomo comune, il figlio, il padre, il fratello, che la guerra ha privato di un nome, ma non della dignità. È la coscienza collettiva di un Paese che, nel riconoscerlo, ha voluto dire: nessuno è dimenticato. Oggi, a cento anni di distanza, noi cittadini di Ventimiglia rinnoviamo quel patto di memoria. Il monumento che ci guarda non è un reperto del passato, ma una voce viva che ci invita a riflettere sul valore della pace, sul senso della patria e sul dovere della memoria. In un tempo in cui il mondo conosce ancora conflitti e divisioni, ricordare il Milite Ignoto significa ricordare il prezzo dell’indifferenza, e il valore della solidarietà. Ai giovani, in particolare, diciamo: custodite questo monumento non solo con i fiori delle cerimonie, ma con la coscienza e con le scelte quotidiane. Perché la pace non è mai un’eredità garantita: è una conquista che si rinnova ogni giorno. Con rispetto e gratitudine, rendiamo oggi onore al Milite Ignoto, ai caduti di Ventimiglia, e a tutte le donne e gli uomini che hanno servito l’Italia con coraggio e sacrificio. Che la loro memoria continui a illuminare il nostro cammino. Onore al Milite Ignoto. Onore a tutti i caduti. Viva Ventimiglia, viva l’Italia!".
Il monumento ai caduti venne costruito dal compositore e scultore Pietro Canonica, nominato nel 1950 senatore a vita dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi. La posa della prima pietra del monumento ai caduti di tutte le guerre avvenne il 4 novembre del 1924 mentre l’inaugurazione si svolse l’anno successivo, il 29 novembre del 1925. Madrina dell’evento fu la regina madre Margherita di Savoia mentre fu Monsignor Ambrogio Daffra a benedire la statua del soldato rampante. La statua fu risparmiata dalla distruzione quando, intorno al 1940, il governo ordinò la fusione di tutti i materiali metallici al fine di incrementare la dotazione di armamenti e mezzi militari. Tale circostanza non si verificò grazie al pregio dell’opera e all’artista che la realizzò.














































































































