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Attualità | 28 novembre 2025, 20:27

Taggia, nuova interrogazione sui cumuli di terra lungo la ciclabile dell’Argentina. Caldani: “Dubbi su modalità, tempi e pulizia del materiale”

Il vicesindaco Longobardi: “Intervento previsto dal piano del verde 2024. Lavori ancora in corso e area bonificata al termine”

Taggia, nuova interrogazione sui cumuli di terra lungo la ciclabile dell’Argentina. Caldani: “Dubbi su modalità, tempi e pulizia del materiale”

Arriva in Consiglio comunale la vicenda dei cumuli di terra comparsi lungo la pista ciclabile dell’argine sinistro del torrente Argentina. Il consigliere Davide Caldani (Progettiamo il Futuro) ha presentato un’interrogazione chiedendo chiarimenti sulle modalità dell’intervento, sulle tempistiche e sulla sicurezza dei lavori eseguiti nell’area del parco fluviale.

Come riconfermato da Caldani, la terra depositata lungo l’argine proviene dal cantiere della nuova scuola di via delle Palme e rientra in un intervento programmato dal Comune. “In questi giorni ho chiesto alcuni atti agli uffici e a questa interrogazione ho già dato delle risposte personali. La terra arriva dal cantiere di via delle Palme e si inserisce nel piano di manutenzione del verde approvato in giunta ad aprile 2024”, ha spiegato in aula.

Il consigliere ha però sollevato dubbi sul modo in cui l’intervento è stato condotto: “La terra è stata lasciata senza curarsi degli arredi presenti. Anche quella già stesa verso il maneggio è stata sparsa senza rimuovere gli arredi che potevano essere collocati dopo la lavorazione. Inoltre, nella documentazione ho visto le analisi della terra del 2022, ma l’utilizzo della terra di scavo è normato in modo preciso dal DPR 2017. Sembrerebbe che siamo fuori dai tempi e la terra non possa essere più considerata un sotto-prodotto, ma debba essere smaltita”.

Caldani ha citato anche il materiale trovato nei cumuli: “Non è stata pulita, c’è di tutto: mattoni, ceramiche, plastica. Vorrei chiarimenti su come è stato fatto e su cosa succederà dopo la sistemazione lungo l’argine. Il parco versa già in stato di degrado”.

Il vicesindaco Espedito Longobardi ha chiarito che l’intervento rientra nella rigenerazione ambientale prevista dal progetto comunale: “Comprendo e condivido solo in parte la preoccupazione. Il progetto nasce nel 2024 e prevede il completo rifacimento delle aiuole sull’argine sinistro. Il maltempo ha fatto slittare i tempi e l’intervento è ancora in corso”.

Sulle criticità evidenziate, Longobardi ha assicurato: “Nel tratto dove la terra è stata ripianata ci sarà la completa bonifica. Saranno ripristinati anche gli arredi e la terra finita sulla ciclabile verrà rimossa con il lavaggio della strada Mentre abbiamo già dato tre giorni di tempo per informazioni e pulizia per dei cumuli abbandonati da soggetti esterni”.

Il vicesindaco ha confermato la provenienza della terra e la prosecuzione dei lavori: “La terra arriva dal cantiere e sarà ripulita. È impensabile lasciare tutto così. Sarà mia cura approfondire”.

Il tema resta al centro dell’attenzione pubblica, anche alla luce delle segnalazioni e delle perplessità dei cittadini. L’intervento rientra nel piano di manutenzione del verde approvato dal Comune, ma Caldani ha chiesto tempi certi e maggiori garanzie su modalità e controlli. Longobardi ha ribadito che i lavori non sono conclusi e che la valutazione definitiva potrà essere fatta al termine dell’opera.

Andrea Musacchio

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