Cosa accadrà per i gestori degli stabilimenti balneari dopo l’ultima sentenza del Tar di Genova, secondo il quale la proroga al 2027 delle concessioni balneari annunciata dal Consiglio dei Ministri nel settembre non è valida? La domanda sorge spontanea in relazione alla decisione del tribunale amministrativo della nostra regione che sostiene come non risulti nessun documento che preveda un ‘patto’ tra il Governo italiano e la Commissione europea.
Tre stabilimenti di Zoagli, piccolo centro della riviera di Levante, aveva fatto ricorso contro il locale Comune, che aveva indetto nuove gare, per l’assegnazione degli stabilimenti, attenendosi alla direttiva Bolkestein. Il Tar si è però pronunciato oggi ed ha confermato che la proroga concessa dal Governo sarebbe nulla. Ricordiamo che il caso della direttiva Bolkestein è ormai vecchio di circa 20 anni e che, da una quindicina vengono concesse proroghe straordinarie. Il ricorso dei tre stabilimenti non è stato accolto ed ora ci si chiede cosa accadrà, soprattutto in base alla motivazione del Tar. Sembrava fosse stato trovato un ‘punto di equilibrio' tra libera concorrenza tutela degli attuari concessionari ma, secondo la sentenza, non sarebbe così.
"Regione Liguria - ha commentato l'Assessore Marco Scajola - è al fianco dei balneari e di tutti i lavoratori di un settore fondamentale per la nostra economia. Una sentenza amministrativa non fa legge, il provvedimento del Governo resta un atto utile per il territorio. Certo una normativa nazionale strutturata, come le Regioni chiedono da almeno dieci anni, si rende sempre più necessaria. Non possiamo andare avanti con sentenze spesso diverse tra loro che contribuiscono a creare ulteriore incertezza agli imprenditori e a tutto il comparto balneare".
Ora si attendono altre reazioni, sia dal mondo politico che amministrativo a livello regionale e locale ma, soprattutto dei gestori che, in questi anni hanno lottato per evitare una totale liberalizzazione delle concessioni.














