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Politica | 16 dicembre 2022, 00:59

Bordighera, consiglio comunale: botta e risposta sulla riqualificazione del lungomare (Foto)

Mozione presentata da ‘Civicamente Bordighera’

Bordighera, consiglio comunale: botta e risposta sulla riqualificazione del lungomare (Foto)

Botta e risposta in consiglio comunale riguardo alla mozione, presentata da ‘Civicamente Bordighera’, in merito al progetto di riqualificazione del lungomare Argentina.

“Il nostro gruppo consiliare insieme ai consiglieri Pallanca, Trucchi, Ramoino e Sapino hanno ritenuto che un intervento in consiglio comunale sul progetto del lungomare Argentina fosse un passaggio dovuto perché è una delle doti più preziose della città di Bordighera ed è desiderabile che le sue vicende siano scritte nella storia ufficiale della città” - illustra il consigliere comunale Mara Lorenzi - “Riteniamo che questa mozione ci ponga in naturale continuità con l'interesse che questa amministrazione ha mostrato a ricevere riscontri su questo progetto avendo convocato due commissioni urbanistiche e poi un incontro pubblico. Noi consiglieri di minoranza abbiamo collaborato fattivamente, fin dall’inizio, identificando e documentando certe limitazioni del progetto, alcune sono state percepite e ora che il progetto esecutivo rende palese che le criticità più gravi permangono, abbiamo perciò scelto questa strada per dare all’Amministrazione un altro segnale di attenzione”.

“La mozione si rivolge a due aspetti del progetto: la costruzione della pista ciclabile e la piantumazione di 66 palme sul fronte mare - sottolinea Lorenzi - “I 700 metri di pista ciclabile voluta dalla Regione è un obiettivo che è rilevante a questa mozione perché il quadro economico del progetto esecutivo per il lungomare include spese destinate alla costruzione della pista ciclabile. La mozione è portavoce innanzitutto per le molte persone contrarie alla pista ciclabile perché quei 700 metri rimarranno per lungo tempo un percorso terminale che sfocia sull’Aurelia dopo aver fatto pagare a Bordighera un prezzo spropositato che consiste, primo, nella perdita delle garanzie di giardini e piante, anche centenarie, che popolano tutto il lato nord del lungomare; secondo, per i rischi per le araucarie. La relazione agronomica non ha analizzato i rischi della costruzione della ciclabile, non ha considerato gli scavi per posizionare il cemento armato del sottofondo di 15 centimetri di spessore, per posizionare l’illuminazione e una canaletta per il flusso delle acque piovane che prevede uno scavo profondo 50 cm. Il progetto della ciclabile non è ancora stato validato in conferenza dei servizi. Manca il parere 'obbligatorio è vincolante' del Ministero dell’agricoltura che deve essere consultato per poter intervenire nella zona di radicamento degli alberi monumentali. Inoltre rimangono irrisolti gli adattamenti necessari da parte dei locali e commerciali che sono intercettati dal percorso. Non sono ancora stati progettati i passaggi per superare i sottopassi pedonali. Il lungo filare di palme toglierebbe ampiezza alla vista sul lungomare già in molti parti sacrificato dagli stabilimenti balneari esistenti. Si aggiungono le note tecniche che i botanici ci hanno voluto far pervenire. Il comune deve pianificare i costi della manutenzione sistematica per le palme. Abbiamo evidenza di misurazioni errate sulla posizione delle araucarie rispetto al tragitto della pista ciclabile. Guai a portare a bando questo progetto senza aver ottenuto tutte queste verifiche”.

“Poiché l’attuale progetto sacrifica molti aspetti dell’essenza e delle funzioni del lungomare presentiamo le seguenti richieste: di informare la Regione che la cittadinanza ritiene prematura e inutilmente distruttiva la costruzione dei 700 metri terminali della ciclabile sul lungomare Argentina; intanto sospendere in previsione di interventi relativa alla costruzione della pista ciclabile. Andare in gara d’appalto in queste condizioni espone a rischi importanti da non sottovalutare. Infine limitare al massimo l’introduzione di nuove aiuole nei giardini sul lato nord del lungomare, valutare il bilancio netto per la città sulla piantumazione. Il filare delle palme è palesemente negativo e quindi modificare i piani- aggiunge Lorenzi.

“Ho trovato positivo l’interesse che i cittadini hanno dimostrato in occasione della presentazione pubblica del progetto: è un bell’esempio di partecipazione attiva e di condivisione a cui guardiamo con grande attenzione perché siamo convinti che dal dibattito possano emergere visioni e idee comunque di interesse. Ritengo però sia necessario scindere due piani: quello del progetto della ciclabile, di natura strategica; e quello del filare di palme, di natura estetico-funzionale. La pista ciclabile rientra nel progetto sovracomunale della Ciclovia Tirrenica (da Ventimiglia a Roma), portato avanti dal MIT e dal MIBACT. E' difficile pensare che Bordighera possa chiedere che il percorso non la attraversi. Tra l’altro sarebbe probabilmente un grave errore strategico. A questo proposito è utile ricordare che Bordighera già in passato ha perso l’occasione storica di portare la ferrovia a monte, forse per le stesse ragioni per cui ora si propone di sospendere la realizzazione della ciclabile. Oggi noi tutti consideriamo la scelta di allora come scellerata e ne riconosciamo le conseguenze decisamente negative sul tessuto economico e sociale della nostra città, noi non vogliamo ripetere quell’errore” - replica il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito.

“Oggi tutta l’Europa è al lavoro per costruire nuove ciclovie urbane e turistiche, che hanno una ricaduta molto significativa sull’economia (ricorda investimenti Ginevra). Lo stesso ISNART, Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche, ha evidenziato che nel 2019 il cicloturismo ha generato 55 milioni di pernottamenti in Italia, pari al 6,1 % del totale, con una spesa di 1,7 miliardi di euro. La spesa media giornaliera procapite del cicloturista è di 75 euro. L’obiettivo dell’intervento è soprattutto rivolto alla salvaguardia del verde e non sono certamente previsti abbattimenti di esemplari di araucaria, al contrario verrà loro riservato maggiore spazio rispetto a quello odierno come già ribadito dalla dottoressa Mancini” - sottolinea il primo cittadino.

“Mi chiedo a questo proposito dov’era Italia Nostra e dov'erano i consiglieri di opposizione che hanno firmato la mozione quando veniva asfaltata la passeggiata coprendo le radici delle piante monumentali, e soprattutto mi chiedo nel 2017 si è opposto con la stessa convinzione quando nel 2017 è stata abbattuta l’araucaria presente dalla Rotonda di Sant’Ampelio. Un esemplare che oggi non possiamo che rimpiangere ma che nessuno ha difeso. A questo punto appare del tutto evidente che queste posizioni sono del tutto strumentali per i fini politici dell’opposizione che sono contrari al bene comune, come tra l’altro è già avvenuto in passato, ad esempio con i giardini Lowe che oggi sono i più apprezzati della città” - conclude il sindaco.

Elisa Colli

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