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Politica | 22 maggio 2020, 22:58

Sanremo: il consiglio si conclude con le approvazioni degli odg su Rivieracqua e sull’ampliamento dei dehor

Sulla pratica di Rivieracqua, da segnalare l’appassionato intervento del capogruppo del PD Mario Robaldo. “L’Amaie è un patrimonio non solo materiale ma anche culturale” ha detto. Daniele Ventimiglia (Lega) svela la presenza di una lettera inviata all’Amaie da Iren.

Sanremo: il consiglio si conclude con le approvazioni degli odg su Rivieracqua e sull’ampliamento dei dehor

Le ultime pratiche trattate oggi dal consiglio comunale di Sanremo sono state l’iniziativa “spazio aperto” per l’ampliamento dei dehor e il tema del Servizio idrico integrato “stato dell’arte e futuri sviluppi” richiesto Consiglieri Tommasini, Artioli, Correnti, Ventimiglia, Rizzo, Baggioli, Badino, Lombardi e Cozza.

Quest’ultimo punto ha visto la presenza in video collegamento dei vertici di Rivieracqua con il presidente Gian Alberto Mangiante ed il vicepresidente Sara Rodi.

Ad aprire il dibattito è stato Sergio Tommasini di Liguria Popolare che ha puntato l’attenzione sulla crisi della società e sulle strategie con l’Amaie (vedi articolo dedicato).

“Rivieracqua si trova nell’anticamera del concordato preventivo – ha poi detto il presidente Mangiante - Non è stata ancora ammessa ed ha di conseguenza tutte le debolezze di questa situazione. La società inizia il proprio esercizio il 1° gennaio sapendo già che avrà una perdita per i costi e le convenzioni in atto. Per quel che riguarda la sede, quella legale è ad Imperia e quella operativa all’Amaie con l’intenzione di lasciarla li. Un plauso va ai dipendenti che stanno lavorando in un momento difficile. Un plauso anche al Comune di Sanremo che, insieme ad altri, ha sempre supportato Rivieracqua in questa fase che si sta prolungando. Speriamo che con la fine di giugno venga concesso il piano concordatario, per poi remare tutti insieme verso la tariffa unica”.

 “L’acqua è un bene che tutti abbiamo in mano ogni giorno e al quale non diamo la giusta importanza – ha detto Eugenio Nocita di Sanremo al Centro – Dobbiamo quindi imparare a difenderla”. “Noi avevamo già detto che il valore di 23,2 milioni di euro di Amat fosse esagerato - ha detto Daniele Ventimiglia della Lega – Tutti parliamo del privato che dovrebbe entrare nella società pubblica, ma non nascondiamoci, stiamo parlando di Iren. Noi sappiamo che Iren abbia scritto il 24 aprile ad Amaie chiedendo una proposta di collaborazione per il ramo idrico. Ritengo che questa lettera dovesse essere data a tutti i consiglieri prima di questa seduta. Non è accaduto e la ritengo una mancanza di rispetto verso tutti i consiglieri comunali. Il cda doveva mettere nero su bianco che l’Amat ha percepito 7,5 milioni di euro che in realtà non erano dovuti. Se diminuisse il livello debitorio, il privato non sarebbe forse più necessario”.

“Il fatto della lettera è gravissimo – è intervenuto Umberto Bellini – Rivieracqua è nata male e speriamo non finisca peggio. L’auspicio è che non ci sia la solita guerra tra Sanremo e Imperia. Che la valutazione già citata sia sproporzionata è fuori dubbio, però ricordiamoci che sia stata data dal Tribunale da Imperia e che non sia inventata. Una valutazione alta comunque aumenta la partecipazione dei privati in occasione del loro ingresso. La sede centrale deve rimanere a Sanremo, poi le sedi operative possono anche essere a levante e a ponente. Insomma vogliamo che la partecipazione di Sanremo a Rivieracqua abbia un suo peso”.

“Il management deve essere capace e preparato – è intervenuto Simone Baggioli di Forza Italia – Rilevo le omissioni verso la minoranza nel produrre documenti come la lettera di Iren. Sono cinque o sei anni che la questione viene portata all’attenzione del consiglio comunale, per mancati pagamenti, sversamenti, incapacità di pagare le imprese”.

Il capogruppo del Partito Democratico Mario Robaldo ha proposto un intervento appassionato, forte di un’esperienza ultra trentennale in azienda. “L’Amaie è un patrimonio non solo materiale ma anche culturale – ha detto – perché da più di 100 anni viene tramandato il famoso know how. Il Covid per esempio non ha fermato l’Amaie. Questa società non si conosce bene, perché si vede il rubinetto ma non si vedono i pozzi, le dighe e tutta la produzione che ci sono alle spalle. C’è tutto un lavoro incredibile. Dell’acqua ce ne accorgiamo solo quando manca, non quando c’è. Io non sono contro i privati, ma credo che la tariffa unica debba arrivare a pareggiare i costi e non a lucrarci. Un discorso simile quindi a quello valido per la Tari”.

“La storia cittadina legata all’acqua è stata messa a rischio – ha detto Andrea Artioli di Liguria Popolare – L’istanza di fallimento è stata presentata da Amat, che in questi anni continua ad incassare un plusvalore, che solo che in questi anni è stato di 7 milioni. Il male minore sarà prendere un privato, ma non possiamo accettarlo come se ingoiassimo una caramella. Va bene il privato, ma sempre con il controllo pubblico. Noi dobbiamo pretendere, dato che diamo tanto, che le sedi della società che si va a formare rimangano a Sanremo”.

Un rapido intervento è poi stato quello di Roberto Rizzo del Movimento 5 Stelle: “L’acqua deve rimanere pubblica – ha detto - non capisco il motivo secondo cui il privato possa fare meglio del pubblico”.

“In merito alla lettera – è intervenuto anche Luca Lombardi di Fratelli d’Italia - non ho letto il contenuto ma è chiaramente irricevibile una missiva di questo tipo. In questi anni Amat avrebbe ricevuto 8 milioni e 400 mila euro per una plusvalenza che, alla fine della convenzione 2017, non avrebbe più dovuto ricevere”.

Il sindaco Alberto Biancheri, intervenuto in chiusura, ha voluto riassumere i sei anni di gestione della pratica. “Credo che sia stata la più complessa affrontata dal Comune – ha detto – Desidero ringraziare il dott. Mangiante e la dottoressa Rodi. Non è semplice trovare persone preparate che si impegnano e che rischiano a fronte, spesso, neanche di 10 mila euro lordi l’anno. Quello di Rivieracqua è stato un percorso nato in maniera già sbagliata, se si fosse partiti con un’unione tra Amaie e Amat forse sarebbe stato diverso. Il privato purtroppo è necessario se vogliamo fare investimenti importanti, aumentare il capitale, e avere risorse dalle banche. La Provincia non ha avuto un ruolo forte in questi anni. Questi investimenti servono, perché ogni anno quando ci avviciniamo alla stagione estiva tutti i Comuni tremano. Abbiamo difeso questa realtà, altrimenti a quest’ora ci sarebbe una gara per un gestore 100% privato. Per quel che riguarda la mancata consegna della lettera mi assumo le responsabilità, l’ho messa in un cassetto e neanche presa in considerazione perché l’ho ritenuta inopportuna, tanto che non l’hanno ricevuta neanche i consiglieri di maggioranza. Noi stiamo lavorando per salvare Rivieracqua e difendere il percorso fatto fino ad oggi”.

Infine Sergio Tommasini di Liguria Popolare e Alessandra Pavone del Partito Democratico hanno illustrato i due ordini del giorno (il secondo presentato insieme ad Eugenio Nocita), entrambi in difesa di Sanremo anche per quel che riguarda la sede della società, che sono stati entrambi approvati.

In conclusione l’assise ha approvato all’unanimità l’ultima pratica in esame, riguardante il progetto “spazio aperto” per l’ampliamento dei dehor a favore dei locali pubblici. Uno strumento per consentirne un allargamento degli spazi, per cercare di arginare i problemi derivanti dalle limitazioni necessarie per le misure di contenimento del covid-19. “Un’iniziativa a favore delle attività produttive che hanno la somministrazione degli alimenti – ha spiegato l’assessore Mauro Menozzi – studiata per andare incontro alle attività dopo le linee guida per i distanziamenti per il covid-19. Partirà il 1 giugno e proseguirà fino al 20 settembre, andando in deroga ai regolamenti vigenti per l’occupazione di suolo pubblico. Sarà possibile occupare il 50% in più per i dehor struttura, e invece raddoppiare la superficie attuale dove ci sono solo arredi su strada tipo sedie e tavoli. Si potrà inoltre richiedere la pedonalizzazione momentanea serale di alcuni tratti su cui si avvierà un ragionamento, come per esempio nella parte bassa di corso Mombello, di via Gioberti, della zona portuale”.

Umberto Bellini ha proposto che queste possibilità siano prolungate di mezz’ora, fino all’una di notte, salvo necessità dei mezzi per la raccolta rifiuti. Una proposta è giunta inoltre da Patrizia Badino di Forza Italia: “Utilizzare anche parti dell’area ciclo pedonale, soprattutto nella zona dove la bretella è doppia e la sera diventa sede di parcheggi selvaggi”.

 

Federico Marchi

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