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Eventi | 28 giugno 2019, 18:11

Sanremo: le associazioni locali escluse dai mercatini sull'Imperatrice, polemica per l'assegnazione del bando

La preoccupazione riguarda soprattutto la tipologia di proposte che verranno fatte dopo il polverone alzatosi due anni fa per la presenza in un mercatino simile di prodotti concorrenziali ai negozi della città.

Foto generica

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Sta facendo discutere, tra le associazioni e gli artigiani dell’estremo ponente ligure, l’assegnazione del bando per l’organizzazione dei ‘mercatini estivi’ di artigianato artistico e antiquariato, sulla passeggiata Imperatrice, per i mesi di luglio e agosto. Le date previste, nel mese di luglio, sono: 13, 14, 20, 21, 27 e 28 mentre, nel mese di agosto, nei giorni 3, 4, 10, 11, 15, 16, 17, 18, 24, 25 e 31 con appendice il 1° settembre.

Il bando, promulgato nei mesi scorsi, è stato vinto dall’associazione ‘Tra le righe’ che, su una base da 500 euro, ne ha offerti 15mila. Cosa ha fatto scattare quindi la polemica? Non tanto l’assegnazione che, sulla carta sembra assolutamente legittima, ma il fatto che proprio due anni fa esplose la protesta per la presenza di veri e propri commercianti (in concorrenza con i negozi locali), anziché artigiani o comunque proposte diverse da quelle del normale tessuto commerciale cittadino.

In base a quanto avvenne era stata confermata la volontà di cambiare i bandi per l’assegnazione dei mercatini ma, leggendo la proposta fatta alle aziende specializzate del settore, questo non sembra essere stato fatto. Al bando potevano, infatti, partecipare le associazioni specializzate nell’organizzazione e gestione di eventi ed iniziative commerciali, con una esperienza nel settore di almeno 3 anni. Tra i dettami a cui gli organizzatori devono ottemperare, vi è quello che i partecipanti, dovranno essere scelti tra esercenti commerciali specializzati nel settore e tra operatori non professionali (hobbysti). Ci sono poi altre regole da rispettare come la presenza di almeno 30 espositori e che i beni e gli oggetti posti in vendita siano pertinenti con l’oggetto della fiera promozionale.

Quindi, perché il ‘mugugno’ degli organizzatori locali e degli artigiani che solitamente partecipano a questo tipo di mercatini? Semplicemente perché la cifra offerta dalla ditta che si è aggiudicata il bando, non è possibile per fiere o mercati con artigiani e piccoli commercianti ma solo a veri e propri professionisti del settore che, sempre secondo gli organizzatori locali, andranno in concorrenza ai negozi di Sanremo.

Abbiamo fatto due conti ‘della serva’ e, effettivamente, mettere sul piatto 15mila euro, aggiungendone altrettanti per il suolo pubblico, più la corrente elettrica ed un po’ di promozione, porta il costo dell’operazione a circa 35mila euro per uno spazio di circa 360 metri quadri, dove possono stazionare una trentina di espositori. Questi, per consentire agli organizzatori, dovranno garantire un ‘affitto’ di almeno 1.200 euro (ma saranno sicuramente di più) per una spesa di circa 80 euro al giorno.

E qui di vengono fuori le lamentele degli artigiani e degli ‘hobbisti’ che evidenziano come sia impossibile per loro garantire un esborso del genere. Da sottolineare che le offerte delle organizzazioni locali non superavano i 3/4mila euro. Sicuramente sarà cura del Comune verificare la tipologia dei partecipanti al mercatino, per avere prodotti artigianali e, comunque, non in serie e commerciali che vadano ad entrare in concorrenza con i negozi della città.

Carlo Alessi

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