Ultimo, un "cantautorap" a #Sanremo2018: "Dedico la mia musica a chi si autoesclude"

Dietro gli occhiali scuri, una saggezza inconsueta per la giovane età: romano, classe '96, Ultimo arriva al Festival di Sanremo, nella sezione Nuove Proposte, per cantare la rivalsa di tutti quelli che vivono sempre un passo dietro gli altri.

"Il ballo delle incertezze" è metafora di chi vive in bilico tra la voglia di buttarsi e la paura di essere fuori luogo. E' qui che si nasconde il senso del suo nome d'arte: "Ultimo una condizione che generalmente vivo fuori dal palco, come se avessi uno sdoppiamento di personalità", ha spiegato, "c’è un’insicurezza di fondo in me, che poi cerco di trasformare in musica, ma senza dimenticare il rischio di ricascarci, nelle incertezze. Per questo scrivo ciò che mi manca, e poi lo porto sul palco".

L'album "Peter Pan", profondamente introspettivo, esprime tutta la cifra stilistica di Ultimo: una ricerca musicale iniziata a otto anni al Conservatorio, poi divenuta una fusione tra l'hip hop e la musica cantautoriale, che vede spiccare, tra gli artisti di riferimento, Lucio Dalla in primis, ma anche Francesco De Gregori e Antonello Venditti. "Ma sogno di duettare con Cesare Cremonini", ha detto.

"L'album è stato registrato in presa diretta, cercando di riportare la parte naturale della musica. Odio il fatto i doverla rendere macchinosa, non importa la perfezione tecnica, ma che venga fuori la verità".

Ultimo per essere il primo? Piuttosto un'attenzione costante agli altri. "Mi preoccupo sempre molto di chi ho intorno, cerco di stare dalla parte di chi si sente perso. Nella vita, anche qUando mancano dei punti di riferimento, bisogna sempre continuare: ecco perché questo è un brano dedicato a chi si è autoescluso".

Al termine della conferenza stampa, Ultimo, mostrando la maglietta "Gustizia per Nicolò", ha espressola sua vicinanza alla famiglia di Niccolò Ciatti, il ragazzo ucciso fuori fa una discoteca di Llore de Mar lo scorso agosto.