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Sanremo Ospedaletti | 08 febbraio 2017, 17:06

Fiorella Mannoia a Sanremo dopo 29 anni: "La mia è una canzone necessaria, è stata lei a portarmi qui"

Dopo averla sentita, in tre giorni ha deciso che il brano "Che sia benedetta" meritava la platea del Festival. Così la Mannoia in conferenza stampa che, ammette, si sta divertendo molto in quello che ha definito un "frullatore"

Fiorella Mannoia a Sanremo dopo 29 anni: "La mia è una canzone necessaria, è stata lei a portarmi qui"

A distanza di 29 anni dalla sua ultima volta a Sanremo, Fiorella Mannoia è già la vincitrice morale del Festival. Al suo "Buongiorno" scatta per lei un "brava" da parte di alcuni giornalisti qui in sala stampa all'Ariston. Con il suo inno alla vita, 'Che sia benedetta', scritta per lei da Amara, ha messo d'accordo quasi tutti.

Non deve dimostrare più nulla. La Mannoia, classe ed eleganza da vendere, non si discute. A maggior ragione con questo pezzo, che invita ad amare la vita: in un tempo in cui va di moda distruggere, il suo messaggio fa davvero bene.

"Sono contenta della reazione che questa canzone ha suscitato, è lei che mi ha portato a Sanremo, meritava una platea così. Ho capito che lo dovevo fare. In tre giorni ho deciso di essere qui. Mi sono rimessa in gioco con l'umiltà di sempre, senza pensare ad altro", ha detto.

Infastidita dalla pressione seguita all'annuncio del suo nome qui a Sanremo: "Mi davano già per vincente senza nemmeno aver ascoltato la canzone. Ora che l'hanno sentita, sono più rilassata".

Ma, non lo nasconde, Sanremo è un "frullatore", a maggior ragione oggi, in cui tutto è amplificato da ciò che non c'era 30 anni fa: cellulari, web, tecnologia. "Devo ammettere che mi sto divertendo, perché è una cosa che normalmente non faccio. Sto andando ovunque mi chiamino, faccio selfie, autografi, vado nelle radio grandi, piccole... è un momento di intrattenimento, adesso, in questo luogo, sto qui per cantare", chiarisce la Mannoia, normalmente refrattaria ai meccanismi dello spettacolo.

A chi le chiede il perché di un testo di questo tipo, risponde semplicemente: "Perché è necessaria, canta la perfezione della vita, che noi sporchiamo. Ma io sono convinta che la vita sia perfetta, per cui questa riflessione, in questo momento, non ci può fare male".

Nella conferenza al Palafiori la Mannoia ha parlato della sua scelta di partecipare al Festival: "Quando si fanno delle scelte c’è sempre qualcuno che critica. Ci vorrebbero chiusi in un recinto così intoccabili come se non ci dovessimo sporcare con quelli che escono dai talent. Alla fine sono andata a Sanremo al di là di tutti i giudizi."

Durante la conferenza in Sala Lucio Dalla ha poi snocciolato diversi aneddoti sulla vecchiaia e sulla sua passione per il cinema: “La vecchiaia non esiste è un’invenzione. Devi fare i conti con il corpo, ma se la testa rimane curiosa, al passo con i tempi non invecchi mai.”

E sul cinema parlando della sua partecipazione nel film di Michele Placido ha raccontato:

"Michele mi ha contattato tramite una mail che subito ho ignorato. Pensavo di non essere capace e gli ho chiesto un provino. Lui è venuto a un mio concerto e mi ha detto: ‘non c’è bisogno di nessun provino’. E’ un’esperienza che mi è piaciuta e la rifarei."

La Mannoia ha poi chiuso rispondendo ad una domanda di stretta attualità su Donald Trump.

“Di Trump mi preoccupano i modi con cui vengono raccontate le sue strategie politiche. Bisogna stare attenti alle parole.”


Per lei anche il Premio AFI 2017 con questa motivazione: "Per la voce, alla signora della musica italiana".

Bsimonelli - Caponnetto

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