Cronache della crisi. Sanremo, la Riviera e la lezione di Italo Calvino. Il pensiero di Casalino

"La professoressa Chiara Frassi, docente di filosofia presso il liceo classico Edmondo De Amicis di Imperia, ha scritto una lettera a Domenica de Il Sole 24 Ore, lamentando le condizioni di abbandono della benemerita istituzione in cui opera con passione e intelligenza.

'Vorrei raccontarle', scrive la Frassi a Roberto Napoletano, che cura la rubrica Memorandum sulla citata rivista, 'come può morire una scuola'. A proposito di questa vergogna, immagine del nostro mondo attuale, non solo ligure, ci soccorre la memoria di Italo è  Calvino, la cui lezione morale evoca la necessità di affrontare con impegno il male che ci circonda. 'L'inferno dei viventi, ci insegna Calvino, non è qualcosa che sarà; se ce ne è uno, quello è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme'. 'Due modi ci sono, prosegue il grande intellettuale sanremese, per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e darli spazio' (Le città invisibili). Un esercizio difficile, ma consapevole esercizio della ragione.

La figura di Calvino, che recupera la finezza ideologica di un filosofo come Marco Aurelio, e ci mostra quanto la sfida dell'utopia possa trasformare l'inferno della cupa quotidianità, anche quella disarmante della crisi. La lezione di Calvino è la lezione di Sanremo e della Riviera. Grazie a questa lezione Sanremo e la Riviera riescono faticosamente a navigare in mezzo ai marosi del presente e si aggrappano all'ottimismo disperato della ragione e della dimensione fantastica, la sola che, nel ricordo di Calvino, può risollevare questa terra dall'inferno in cui è caduta.

Pierluigi Casalino".