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Al Direttore | 01 luglio 2013, 07:41

Il Dottor Leandro Faraldi ci scrive per rispondere al collega Maurizio Cecchini dell'Università di Pisa

Sul caso defibrillatori.

Il Dottor Leandro Faraldi ci scrive per rispondere al collega Maurizio Cecchini dell'Università di Pisa

“Egregio collega Cecchini, lei precisa di essere specialista in cardiologia e sappia che il sottoscritto è formato per il 118 e dopo aver conseguito l'abilitazione al servizio 118 ha lavorato per tanto tempo sulla strada e in centrale operativa e non dietro una scrivania, se vuole farne una questione di titoli accademici chi le scrive ha una specializzazione in organizzazione dei servizi sanitari e non "banalmente" in igiene e medicina preventiva con un master post universitario dell'università di Genova ed esercita tutti i giorni la professione di medico di medicina generale, lei e i suoi amici avete utilizzato e state utilizzando una intervista telefonica riassunta da un giornalista, che come le ho già detto, ha scritto delle cose che non solo non penso, ma che sono l'esatto contrario di quello che tutti i giorni faccio visto che sono D.S. di una P.A con centinaia di persone volontarie, cittadini normali, che non solo in servizio ma sempre sono disponibili per utilizzare ove ve ne fosse bisogno i defibrillatori. La mia interpellanza non aveva il fine di contestare alcunché ma di sollecitare la revisione dei defibrillatori ‘comunali’ che non scaricano quando dovrebbero e che necessitano di essere rimandati in azienda per essere revisionati e controllati perché diventati inaffidabili”.

“Ho ‘pestato’ i piedi alla onlus che sta mettendo i defibrillatori, solo come corollario, perché ogni donatore sa che le risorse sono sudore e cerca di ottimizzarle, mi sono semplicemente chiesto perché non si sono spesi soldi per acquistare teche allarmate collegate con 118 e forze dell'ordine invece di posizionare nuovi defibrillatori al piano superiore dell'autostazione di Sanremo dove è ed era già presente un defibrillatore, oppure perché sono stati messi sulle auto dei vigili urbani che girano a Sanremo con una sola auto già dotata di defibrillatore comunale. Converrà che questo agire genera caos. Per quanto riguarda il Comune di Sanremo ha in essere una convenzione con asl e 118 per la gestione dei defibrillatori e decide il 118 dove piazzarli, e da lettore cittadino mi sono chiesto perché una onlus che arriva su un territorio in cui sa che ci sono i defibrillatori non li dona al 118 cercando di migliore la distribuzione senza generare sovrapposizioni”.

“Sulla questione del battito e degli ultimi defibrillatori, con il giornalista abbiamo discusso su un evento avvenuto a trecento metri dalla postazione del defibrillatore con il paziente che è stato defibrillato comunque da un defibrillatore in uso alle pubbliche assistenze e che ripreso è andato in pronto dove ha avuto un ulteriore arresto ed è deceduto. Questo soccorso maldestramente è stato utilizzato per raccontare alla gente, che se ci fosse stato il defibrillatore in piazza Colombo (che era stato rubato) si sarebbe salvato il paziente, con grande scorrettezza si è omesso di dire che era stato defibrillato e "ripreso", che in piazza Colombo comunque è presente un altro defibrillatore, al piano di sotto. I defibrillatori da soli non servono, era un pezzo della mia frase che naturalmente si completa con se non si attiva la catena dei soccorsi, naturalmente lei è padrone di pensare che io sia un pirla, ma se pensa che sia meglio distribuire defibrillatori senza preoccuparsi del completamento della catena dei soccorsi, il pirla diventa lei e se usa le mie frasi o parte di essa estrapolandole, per sostenere che sono un ignorante lei diventa un pirla in malafede, perchè ho gia avuto modo di spiegarglielo nei giorni scorsi”.

“Io non so perché la Onlus che sa da tempo dove sono posizionati i defibrillatori Comunali e tutti gli altri presenti sul territorio, sotto il controllo del 118 non ha pensato di pubblicizzare tutte le postazioni, e penso comunque che sia un dovere dell'amministrazione pubblica, farlo e questo chiedevo nell'interpellanza, penso anche che nessuno, neanche una Onlus possa gestire in autonomia un progetto di tale importanza e neanche imporsi e  l'arroganza e la malafede con cui è stato trattato il sottoscritto, la dice lunga sull'apertura mentale di una onlus che in realtà non ha regalato nulla, ma ha posizionato suoi defibrillatori sul territorio comunale e ben vengano naturalmente, ma solo di questo stiamo parlando. Se poi lei si scandalizza perché il giornalista mi chiede se il defibrillatore scarica un cuore che non batte e gli rispondo di no, e il perché  me lo insegna lei, e se poi continua insieme ai suoi amici ad utilizzare argomenti di questo tipo per linciare pubblicamente il sottoscritto, faccia pure, ma la mia interpellanza era volta a ridare efficienza ad attrezzature che oggi non ne hanno, obiettivo che dovrebbe essere uguale al vostro”.

“Per quanto riguarda il numero di defibrillatori di Pisa si ricordi che i 25 del Comune di Sanremo sono stati comperati 10 anni fa con prezzi di mercato molto più alti e non sono gli unici presenti sul territorio comunale, ed hanno salvato molte vite umane, naturalmente anche a Sanremo e non sono solo in locali pubblici ma anche sui mezzi delle forze dell'ordine nei centri sportivi nelle case di riposo comunali, e siccome il Comune non aveva risorse per le bacheche allarmate e collegate aveva scelto di darli a locali aperti al pubblico nelle frazioni, scegliendo tra quelli disponibili e che hanno orari di apertura più lunghi. Per quanto riguarda le mie dichiarazioni in consiglio sappia che il gruppo, ha tagliato ripetuto e utilizzato naturalmente ancora pezzi dell'intervista telefonica che ho largamente precisato a Lei e a tutti gli altri che hanno commentato quell'articolo. Se aprisse un pochino di più la sua mente migliorerebbe la sua ignoranza (che non deve essere ritenuta un'offesa ma solo intesa come 'mancanza di conoscenza'), perchè non la pensiamo in modo tanto diverso e il mio obiettivo era ridare efficienza a defibrillatori che oggi non sono affidabili e si immagini se li ritengo inutili!”

Carlo Alessi

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