Standing ovation da parte della sala Radio e Tv Private per Max Pezzali, questo pomeriggio al Palafiori. 'Il mio secondo tempo' è un testo solo in apparenza in contrasto con il solito look rock'n'roll. "Io mi vesto tutti i giorni con le camicie a scacchi e... 'sti cazzi!"
Il brano racconta della nuova fase di Max come persona e come artista. "Si è trattato di un'evoluzione graduale, fino ad arrivare ad una nuova parte della mia vita e della mia carriera. Tra i 20 e i 43 anni ho fatto tanti dischi e il pezzo di Sanremo mantiene dei riferimenti al passato. Ma è cambiata la lente con cui guardo il mondo, pur essendo sempre io l’osservatore. Mio figlio è nato nel classico giro di boa dei 40 anni, perciò adesso c'è un’altra persona a cui dover sempre rendere conto. Sto parlando di scelte di vita e di valori e di abbandonare certi atteggiamenti, meno consoni. Non ero insincero prima e non lo sono adesso, ho un bagaglio di conoscenza più ricco e mi sento più saggio".
Pezzali si è detto soddidsfatto dell'esibizione di ieri sera: "Sono convinto che, come prima uscita, sia andata benissimo. Grazie all'esperienza di oggi, me la sono goduta come un concerto e non come un'apparizione televisiva".
Nella serata dedicata ai 150 anni dell'Italia unita, Max farà un omaggio a 'Mamma mia dammi cento lire', con un occhio verso l'attualità. "E’ un pezzo popolare di dominio pubblico, quindi ho tenuto conto delle diverse versioni, ma senza troppa parte dialettale delle regioni del Nord, da dove vengo. La canzone parla, infatti, di emigrazione dal Nord Italia al Sud America. E’ bello, cioè, ricordare che anche noi andavamo in cerca di fortuna sui bastimenti".






















