Si ritorna a parlare della spiaggia di Latte e del suo ripascimento, in questi giorni. Ecco il pensiero di Marco Ballestra:
"Nell'intervento riportato dal vostro giornale ieri, rilevo la correttezza del Sindaco Scullino nel descrive la situazione della spiaggia di Latte. A seguito delle verifiche della Capitaneria di Porto non stato rilevato alcun abuso da parte dell'imprenditore Marcello Orengo. La realt che l'opera del mare continua ad erodere la sua propriet. Negli anni, 2500 metriquadri son finiti nel mare. A confine della spiaggetta di Latte, da un lato la propriet dei banchieri Sellla e dall'altro quella del diplomatico Boris Biancheri. Loro, a suo tempo, difesero le loro propriet eliminando la spiaggia con scogliere e cemento. Non so se quei lavori vennero a quel tempo autorizzati e se pagano il canone di occupazione demaniale. La Guardia Costiera ha beccato nelle settimane scorse un imprenditore inadempiente. Forse, era il solo. In realt oggi parliamo d'altro. Le spiagge un tempo a Latte erano ben altra cosa. Se si volesse intervenire seriamente, il fronte spiaggia a Latte potrebbe triplicare. L'imprenditore Orengo ha legittimamente acquistato la propriet di Villa Eva anni fa. Nel 2000, spendendo 254 milioni di lire sue, fece portare dalla ditta dei fratelli Campagna 7.000 metricubi di ghiaia prelevata dall'alveo del Roia e realizz, a seguito del rilascio delle dovute autorizzazioni, una diga soffolta in sacconi pieni di sabbia che qualcuno si divert a tagliare col coltello. Il comune non ha mai speso un euro per difendere la spiaggia di Latte e sarebbe ora che si provvedesse. In questi mesi, il Signor Orengo st cercando di ottenere i premessi per poter realizzare un'altra diga soffolta e relativo ripascimento. A suo carico, ancora una volta, la progettazione e l'opera. Tutto con denaro suo che deriva da un impegno presonale e di famiglia che lo ha portato a realizzare 120 posti di lavoro a tempo indeterminato. Penso che nel deserto ventimiglise questo uomo meriterebbe un'altra considerazione. Mi parrebbe doveroso invitarlo alle riunioni che lo riguardano. Il Sindaco Scullino ieri ha esposto correttamente i fatti. Mi auguro che possa tendere la mano al Signor Orengo e che assieme si possano coniugare le legittime aspettative del privato con la necessit sacrosanta, ricordata dagli intervenuti, di poter godere di una spiaggia pubblica degna di questo nome".














