Martedì 2 settembre, il borgo di Carpasio si veste a festa per onorare Sant’Antonino Martire, patrono amatissimo dalla comunità locale.
Un appuntamento che non è solo religioso, ma anche profondamente identitario, capace di richiamare ogni anno turisti e carpasini residenti all’estero, che tornano nel paese dei loro avi mossi da devozione e dal desiderio di ricevere la benedizione del Santo.
La giornata si apre con la celebrazione della Santa Messa, officiata da Don Nuccio Garibaldi, figura spirituale molto cara alla comunità. A seguire, la tradizionale processione attraversa le vie del borgo, accompagnata dalle note solenni del Corpo Bandistico di Badalucco Santa Cecilia, che scandisce il passo dei fedeli e dona alla cerimonia un’atmosfera di raccoglimento e festa.
La Festa di Sant’Antonino è molto più di un evento liturgico: è un momento di ritrovo, di memoria condivisa, di ritorno alle radici. I carpasini emigrati, spesso da generazioni, tornano per l’occasione a respirare l’aria delle montagne liguri, a camminare per le strade dove un tempo vivevano i loro nonni, e a rivolgere una preghiera a Sant’Antunin affinché protegga le loro famiglie ovunque esse siano.
In un mondo che corre veloce, Carpasio si ferma per un giorno, raccogliendosi attorno al suo Santo, rinnovando un legame che unisce passato e presente, terra e cuore. La festa è un inno alla continuità, alla fede che resiste, e alla bellezza di sentirsi parte di una storia che vive ancora.














