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Eventi | 02 marzo 2021, 07:51

I problemi dei lavoratori dello spettacolo e di chi vive di musica nella mail del nostro lettore Simone Giacon

Frecciata per i sanremesi che, secondo quanto affermato dal nostro lettore, erano solo in tre ad accogliere la manifestazione 'L'ultima ruota'

I problemi dei lavoratori dello spettacolo e di chi vive di musica nella mail del nostro lettore Simone Giacon

Un nostro lettore, Simone Giacon, ci ha scritto per trattare i gravi problemi dei lavoratori dello spettacolo e di chi si occupa di musica in particolare:

“Sono musicista e insegnante professionista ex sanremese. Dico ex perchè il paradosso inizia dalla città che mi ha visto nascere, ma non mi ha fatto crescere. E voglio specificare professionista… si, perchè la musica è il bene di tutti, ma non per tutti ne è il bene vitale. Tratterò di argomenti del mondo musicale ma senza usare le solite ‘stufose’ utopie. Le restrizioni imposte dal Covid, hanno spremuto il succo amaro della musica svolta come professione: una pozzanghera di incapacità, incomprensione, ingiustizie morali e materiali. ‘Cornuti e mazziati’ dall'INPS, ma anche da cooperative che gestiscono il tuo lavoro e si ritrovano incapaci di difendere i tuoi diritti. I ristori sono andati a ‘fortuna’... i più' sfortunati hanno ricevuto 600 a marzo 2020 con il blocco dei successivi ristori per ‘l'incompatibilità nell'avere un contratto di lavoro dipendente’. Per accedere al bonus servivano i seguenti requisiti: lavoratori intermittenti, di cui agli articoli da 13 a 18, D.Lgs. 81/2015, che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno 30 giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 (sono compresi sia i contratti a tempo determinato che indeterminato, con o senza indennità di disponibilità)”.

“La maggior parte dei contratti per musicisti - prosegue - sono di natura intermittente e non di continuità. Quindi semplice, ma nonostante ciò, l'INPS ha bocciato tutti i ristori. O meglio... hanno provato a riparare a vari errori con un bonus omnicomprensivo a fine anno, ma ormai, per chi si era fidato del Governo che diceva di non ripresentare domande, il tempo era scaduto, e in migliaia di lavoratori dello spettacolo si è rimasti con 600 euro per un anno. Un'altra grossa beffa morale è ricevuta dalla schiera sterminata dei musicisti dopolavoristi. Senza discutere il loro talento artistico, non hanno vissuto le privazioni di un professionista. Eppure li ritrovi a suonare al tuo fianco, condividere palchi, progetti, eventi. I più considerati, hanno la presunzione di organizzare manifestazioni, gestendo cultura, uomini, soldi. Spesso sfruttano l'opportunità di suonare per puro egocentrismo ed hanno pure smesso di suonare dai balconi”.

“Per concludere – termina Giacon - voglio citare una bella iniziativa a sensibilizzare il settore dello spettacolo: ‘L'ultima Ruota’, pedalata Milano-Sanremo a sostegno dei lavoratori dello spettacolo. La città dei fiori, con tutti i suoi artisti, musicisti, associazioni culturali, organizzatori, personaggi vari e variopinti... non è stata in grado di accogliere e supportare i colleghi provenienti da Milano con il dovuto rispetto. Solo tre rappresentati matuziani... dico tre persone di numero... eppure in tanti si riempiono la bocca di cultura a Sanremo. Davvero una vergognosa delusione. La conferma di quanto Sanremo e dintorni trattino l'arte e la cultura al profumo di quattrini e interessi. Da tutta questa gente, non abbiamo sentito ne un gesto solidale ne un aiuto. Ma il pubblico che non vive dentro al mondo dell'arte  non immagina le amarezze nascoste dietro ad un concerto o ad uno spettacolo. Ora il Festival interromperà questo lungo silenzio musicale, ma porterà con se tutto ciò che c'è di ingiusto dietro al settore dello spettacolo: una macchina mangiasoldi per i soliti noti. The show must go on... ma la professione ne esce sconfitta”.

Carlo Alessi

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