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Attualità | 21 gennaio 2021, 17:59

Sanremo: no al palco di piazza Colombo per il Festival, Di Baldassarre "Avrei preferito un rinvio della manifestazione"

Il presidente di Confcommercio conferma che sarebbe stato meglio un rinvio della manifestazione per andare oltre il 5 marzo. Di Michele sul palco: "Una scelta obbligata dalla gravità della situazione sanitaria"

Sanremo: no al palco di piazza Colombo per il Festival, Di Baldassarre "Avrei preferito un rinvio della manifestazione"

“Sinceramente mi auguravo che rinviassero tutto il Festival, vista la situazione legata alla crisi sanitaria e al Dpcm ufficializzato fino al 5 marzo, che sarebbe la penultima serata della kermesse canora”.

Sono le parole del presidente di Confcommercio, Andrea Di Baldassarre, dopo aver appreso la notizia (QUI) relativa all’annullamento del palco di piazza Colombo che, lo scorso anno, aveva ottenuto un enorme successo di pubblico a Sanremo. “In relazione al palco – prosegue – ovviamente con i locali chiusi non avrebbe avuto senso, ma ora rimane il nodo del Festival, in una settimana in cui i locali saranno chiusi. Sicuramente la manifestazione sul piano mediatico è importante ma, per la città fatta in questo modo, cala decisamente di interesse economico”.

Dello stesso avviso il presidente di Federalberghi, Silvio Di Michele, che ‘sposa’ l’idea del collega di Confcommercio, anche se per le strutture ricettive la situazione è sicuramente diversa in chiave festivaliera. Sulla decisione di non approntare il palco in piazza ha detto: “La presa di posizione è comprensibile perché, in un momento così grave e con il virus che fa ancora tanti morti, è di difficile gestione con rischi che non devono essere affrontati. Da albergatori questo non mette in condizione la città di vivere il Festival, facendo un passo indietro. Ma, ripeto, assolutamente comprensibile”.

Intanto, secondo fonti ancora non confermate, potrebbe essere presentata nelle prossime ore, da parte delle categorie economiche della città, una richiesta ufficiale di rinvio della manifestazione, in modo da andare oltre il 5 marzo, giorno in cui scadrà l’attuale Dpcm. Di Michele aveva già detto al nostro giornale che avrebbe gradito lo slittamento e lo ha confermato oggi: “Se il Festival si fosse svolto due settimane dopo, forse si poteva fare qualcosa in più. Magari cambiando il colore della gravità sanitaria e, quindi, bar e ristoranti avrebbero potuto aprire anche la sera, con un deciso miglioramento dell’indotto. Ormai penso che la data sia confermata e, per noi albergatori rimane importante che si faccia a marzo”.

Di Michele ha espresso preoccupazione per la ripresa vera e propria del lavoro per gli alberghi: “Per ripartire con il nostro lavoro ci vorrà del tempo e la mia paura più grande è che, certe abitudini si possano anche essere perse o modificate con il Covid. E questo si può ripercuotere sulle presenze turistiche”.

Carlo Alessi

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