"La lavanda, quella di montagna, ha le meravigliose fragranze che soltanto quelle lavande hanno: nate e cresciute in posti sassosi, ghiaiosi e poveri, menano una vita delle più grame e dure. Tese nello sforzo della sopravvivenza, accumulano nelle foglie e nei fiori le loro odorose e fortissime essenze (Paolo Pejrone)".
Domani, dalle 10 alle 12.45, nella sala conferenza del Floriseum, i tecnici dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo presenteranno le attività condotte nell’ambito del Progetto INTERREG-ALCOTRA FINNOVER 1198 che mirano a mettere in evidenza le potenziali proprietà fito-farmacologiche di prodotti ottenuti da lavanda.
In particolare, saranno presentate le attività biocide e repellenti dei prodotti naturali ottenuti da alcuni genotipi di lavanda diffusi sul territorio ALCOTRA attraverso una valorizzazione e un utilizzo degli scarti di lavorazione e nell’ottica di poter fornire al comparto agricolo prodotti da impiegare nella gestione sostenibile delle colture. Verranno presentate anche le attività del progetto "Lavanda Riviera dei Fiori" che propone la promozione di tale coltura sul nostro territorio e del progetto INTERREG-ALCOTRA ANTEA, finalizzato alla valorizzazione dei fiori come prodotto edule. Al termine della mattinata, sarà proiettato un documentario dal titolo "La montagna blu".
Con il termine di lavanda ci si riferisce ad un gruppo di piante che si mostra come un cespuglietto legnoso dal quale si elevano esili steli che portano al loro vertice un gruppo di profumati fiorellini blu-viola. Diverse sono le specie e le varietà che si coltivano e ciascuna di queste si adatta meglio a territori montani o collinari o costieri.
Gli usi della lavanda sono molteplici. Il nome del genere Lavandula deriva da “lavare”, a segno dell’impiego che ne è sempre stato fatto nell'igiene personale.














