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Politica | 10 giugno 2019, 13:12

Ventimiglia: nonostante il suo appoggio alla candidatura di Scullino, l’ex Assessore Felici difende il ‘Terzo Paradiso’, “L'opera ha un senso se resta dov’è"

"Ora è il momento delle decisioni, l'opera ha un senso se rimarrà dov'è ma soprattutto se si riuscirà a completare l'intervento realizzando quel giardino che deve essere luogo di incontro e confronto."

Ventimiglia: nonostante il suo appoggio alla candidatura di Scullino, l’ex Assessore Felici difende il ‘Terzo Paradiso’, “L'opera ha un senso se resta dov’è"

“Ho letto e ascoltato tutti riguardo la questione "Terzo Paradiso" e credo occorra qualche precisazione.” A dirlo è l’ex Assessore al Turismo del Comune di Ventimiglia Pio Guido Felici a cui nel giugno del 2017 l’allora Sindaco Enrico Ioculano ritirò le deleghe. Il suo appoggio alla candidatura di Gaetano Scullino è noto, anche se non ha presentato alcuna candidatura, ma in questa circostanza affida ai social network una riflessione sull’opera di Pistoletto che potrebbe essere spostata o rimossa per lasciare spazio ad un parcheggio di 50 posti. 

“L’opera di Pistoletto non è solo arte secondo la concezione contemporanea - scrive - ma è soprattutto l'espressione di un forte messaggio sociale che dica no ai muri e alle divisioni (fisiche, mentali, culturali) e apra al dialogo, alla conoscenza di sé e degli altri e al confronto. Fu installata 12 aprile del 2017 in frontiera, grazie ai miei contatti con Pigna Mon Amour e Città dell'Arte, proprio per il forte significato evocativo che quel posto rappresenta e pensarla in un altro posto ne svilisce il senso e l'opera stessa. 

Capisco coloro che non abbiano colto il significato di quello che avremmo voluto fare ma purtroppo, il 24 giugno dello stesso anno, il Sindaco Ioculano decise di rinunciare alla mia collaborazione. Con me si persero i contatti, l'idea di ciò che sarebbe dovuto diventare e, naturalmente, le azioni. 

Ricordo a tutti che l'intervento fu realizzato a costo zero per il Comune anche grazie a chi (ditta Carminati e Nico Martinetto, su tutti) decise di dedicare il proprio tempo e risorse solo per la soddisfazione di "esserci stato”.”

L’ex Assessore al turismo fa poi una riflessione su quello che non è stato fatto nei mesi successivi all’installazione dell’opera: “Mi assumo la responsabilità per non aver realizzato le cose che mancavano - continua - un cartellone descrittivo dell'intervento, una pedana che consentisse di vedere l'intervento dall'alto ed un giardino che contenesse l’intervento, ma come potete immaginare 60 giorni per attivare un ente pubblico - quando non sei il più amato degli assessori - passano in un lampo. Ora è il momento delle decisioni, l'opera ha un senso se rimarrà dov'è ma soprattutto se si riuscirà a completare l'intervento realizzando quel giardino che deve essere luogo di incontro e confronto, anche con chi ha tanto criticato quell'intervento perché il senso del terzo paradiso è anche e soprattutto questo.”

Simona Della Croce

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