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Al Direttore | 30 giugno 2017, 14:11

Sanremo: la storia di Villa Stefania Bevilacqua Marsaglia raccontata dallo storico Andrea Gandolfo

"L’edificio, a tre piani e perfettamente conservato sia all’interno che all’esterno, costituisce un riuscito esempio di fusione di neoclassico e neorococò"

Sanremo: la storia di Villa Stefania Bevilacqua Marsaglia raccontata dallo storico Andrea Gandolfo

“Tra gli esempi più riusciti del liberty sanremese si può probabilmente annoverare la splendida Villa Stefania Bevilacqua Marsaglia di via Nuvoloni, progettata dall’architetto Pio Soli nel 1896 e attualmente di proprietà della famiglia Vacchino, nota dinastia di imprenditori matuziani che gestisce oggi tutti i cinematografi della città. Ecco una mia breve sintesi storico-artistica di tale significativa residenza d’epoca sanremese:

Progettata nel 1896 dall’architetto Pio Soli su ordinazione dell’ingegner Giovanni Marsaglia per celebrare le nozze della figlia Stefania con il patrizio bolognese Lamberto Bevilacqua Ariosti, Villa Stefania Bevilacqua Marsaglia è situata in via Nuvoloni di fronte all’ingresso dell’ex albergo Savoia. L’edificio, a tre piani e perfettamente conservato sia all’interno che all’esterno, costituisce un riuscito esempio di fusione di neoclassico e neorococò. Per la sua realizzazione, Soli si ispirò alle ville realizzate da Charles Garnier a Bordighera sul modello dell’Opéra di Parigi e del Casinò di Montecarlo. La struttura è caratterizzata da un corpo centrale affiancato da una torretta situata sul lato sud-est e chiuso da una copertura a cuspide piramidale, tetti a mansarda ricoperti di ardesia a squame di pesce e sormontati da decorazioni floreali in ferro battuto, finestre ad oculo abbellite di artistici cartigli in stile francese e merletto di ferro battuto collocato al vertice del tetto.

Eleganti rifiniture in stucco bianco rimarcano inoltre dal di fuori l’impostazione architettonica dell’edificio, al cui atrio si accede da un piccolo pronao. Nel soggiorno e nella sala da pranzo è situata della mobilia in stile rinascimentale fiorentino, mentre la stanza del biliardo e quella da gioco sono ingentilite con decorazioni di ispirazione orientale. I piani superiori sono impreziositi invece da raffinati stucchi e delicati affreschi e da una colonnina marmorea reggente una statua bronzea portalampada. Una serie di altre statue portalampada in bronzo adorna inoltre i piccoli viali dell’attiguo giardino all’italiana. La tipologia della villa riscosse un particolare successo, tanto da essere riproposta in altre ville d’epoca costruite a Sanremo in quegli stessi anni, tra cui Villa Mi Sol, Villa Marie Joseph e Villa del Sole, che appaiono infatti molto simili, sotto il profilo architettonico, alla villa di via Nuvoloni, il cui modello sarebbe stato ripreso dallo stesso Soli, seppur con qualche lieve variante, nella ristrutturazione di Villa Nobel. La villa risulta particolarmente significativa anche sotto il profilo artistico e architettonico, per le eleganti decorazioni eclettiche delle logge, delle cornici marcapiano, dei timpani sovrastanti le finestre, ma soprattutto per le ringhiere in ferro battuto sormontanti gli attici, secondo uno stile che sarebbe poi diventato tipico dell’architettura cittadina.

I saloni e i soffitti delle stanze furono dipinti dal pittore torinese Giorgio Ceragioli, che vi raffigurò scene di genere, e in particolare l’affresco Le stagioni, contraddistinto da uno stile vagamente classicheggiante che già preannuncia nuove tendenze artistiche di cui si sarebbe fatto promotore in seguito, anche se soltanto parzialmente, lo stesso Ceragioli. Con quest’ultimo collaborarono alla decorazione della villa sanremese Rodolfo Morgari, anche lui torinese e già autore degli affreschi del Castello Marsaglia, poi andati purtroppo perduti, il quale dipinse una scena di ambientazione orientale al pianoterra con figure monocrome in stile pompeiano, e l’artigiano del ferro battuto Alessandro Mazzucotelli, che realizzò i lampadari e i ferri battuti. Attualmente la villa è di proprietà della famiglia Vacchino, che ha avuto il grande merito di preservare le decorazioni interne e i pregevoli mobili neobarocchi della sala da pranzo.

Dott. Andrea Gandolfo – Sanremo

P.S. Vorrei approfittarne per formulare le mie più sincere congratulazioni al dottor Pierluigi Casalino per il suo accuratissimo e interessantissimo articolo sugli splendori di Nizza sabauda, in cui l’esimio storico ha saputo magistralmente descrivere gli antichi legami tra Nizza e la corte sabauda, nonché l’importanza delle radici sabaude per la storia della città. Ancora i miei più vivi complimenti al dottor Casalino e speriamo che possa scrivere altri interessanti articoli sulla storia di Nizza e del nostro Ponente".

Redazione

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