Sanremo: incidente di venerdì scorso in corso Mazzini, le considerazioni del nostro lettore Franco Traverso

Un nostro lettore, il Dottor Franco Traverso, ci ha scritto nuovamente in relazione all’incidente mortale di venerdì scorso:

“Ho già scritto sull'argomento venerdì sera e non voglio ripetermi. Però mi sento in dovere di aggiungere alcune considerazioni. Da un lato apprezzo che il Sindaco abbia preso posizione sulla sicurezza stradale, dall'altro vorrei provvedimenti realmente efficaci. Perchè i dossi di rallentamento non si possono mettere? Il tratto di corso Mazzini in cui ha perso la vita il povero Gabriele è già urbano e con il limite di 50 km all'ora. Lasciamo perdere che in Francia trovi i dossi di rallentamento persino in Autostrada (come  alla barriera-pedaggi della Turbie) e non parliamo poi della statale del colle di Tenda. Ma non importa quello è un altro mondo, dove la vita di un bambino magari conta di più delle sospensioni della macchina di un imbecille che vuole attraversare i centri abitati a folle velocità. Ma fa niente, in Italia è così. Ma allora dateci almeno un sistema tutor o se non altro un vecchio autovelox. Per il pannello luminoso che informa l'automobilista della velocitá, senza sanzioni: no grazie. Mi consenta ancora qualche commento a certe considerazioni che ho avuto occasione di leggere: ‘l'omicidio stradale...mah’. Una volta che si cambia il nome del reato cosa succede? Pene più severe? Speriamo. Ma mi risulta che per omicidio si potrebbero infliggere fino a 7 anni. Peccato che poi solo nei casi più gravi si arrivi al massimo a due anni, che teoricamente  dovrebbero essere il minimo della pena, e naturalmente senza neanche un giorno di carcere effettivo. Resto scettico. Ritorno sullo specifico tragico caso di cronaca: l'incidente ai Tre Ponti”.