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Eventi | 11 marzo 2015, 16:18

Grande partecipazione, ieri nel tardo pomeriggio al campo ippico di Sanremo, all'incontro con lo scrittore Marco Buticchi

I presenti sono rimasti affascinati dalle capacità affabulative dello scrittore che, in questo momento, nonostante le rare comparse in tv, uno degli italiani più venduti nel mondo.

Grande partecipazione, ieri nel tardo pomeriggio al campo ippico di Sanremo, all'incontro con lo scrittore Marco Buticchi

Grande partecipazione, ieri nel tardo pomeriggio al campo ippico di Sanremo, all'incontro con lo scrittore Marco Buticchi. I presenti sono rimasti affascinati dalle capacità affabulative dello scrittore che, in questo momento, nonostante le rare comparse in tv, uno degli italiani più venduti nel mondo. 

Buticchi si è soffermato sui suoi romanzi ma ha anche fornito una serie di considerazioni su temi spesso trascurati, ma attualissimi, e soprattutto preoccupanti. Come quello dei rapimenti per rifornirsi di organi da trapiantare clandestinamente. Inevitabile, visto il contenuto di diversi suoi libri, un passaggio sull'Isis: Marco Buticchi ha risposto alle domande formulate da Diego Marangon e da Giuseppe (Ninetto) Valenzano Menada (l'armatore sosia dell'attore Adolfo Celi) che, oltre ad essere un amico, è un suo grande lettore. "Scrivere - ha raccontato - mi è sempre piaciuto. Fin da bambino. Il mio primo libro, autoprodotto, l'ho venduto facilmente. Mi sono messo in regola con le disposizioni di legge per evitare la finanza e ho ricavato una somma che ho subito investito nel secondo libro". In seguito le altre sue opere sono state edite da un grande editore come Longanesi. Buticchi, alla scrittura per il grande pubblico, è arrivato tardi. Figlio del miliardario e petroliere Albino (ex presidente del Milan), sfuggì miracolosamente a tre tentativi di rapimento. E' poi stato trader nel settore petrolifero. Quindi, a Lerici, ha acquisito un albergo e un grande stabilimento balneare.Lo scrittore ha anche ricordato il suo ideale di bellezza femminile "a metà fra la Bellucci e la Cucinotta".

E proprio la Cucinotta, in un'intervista del Secolo XIX, aveva ricordato di amare la Liguria per due motivi, uno dei quali perché ligure era Buticchi, scrittore che prediligeva. Da quel giorno Buticchi ricevette telefonate da false Cucinotta. Si trattava di scherzi. Finché la Cucinotta non gli telefonò davvero e lui, pensando a uno scherzo, la liquidò e gettò giù la cornetta. In seguito, quando alla Cucinotta chiesero se qualche uomo le avesse mai detto di no, rispose: <Nessuno, ma Buticchi mi ha buttato giù il telefono>. Lo scrittore conobbe poi l'attrice siciliana. Presente, e divertita, la moglie di Marco. La bellissima Consuelo, ex fotomodella e indossatrice per i più grandi stilisti italiani. Tornando a temi più impegnati, Buticchi si è soffermato sulle profezie di Fatima e l'attentato al Papa. E sull'incontro con il grandissimo scrittore, e suo idolo, Wilmur Smith (in Italia edito da Longanesi, stessa sua casa). Quando andarono a cena insieme, Marco portò, per farseli dedicare, tre libri di Smith. E lui (autore fecondissimo): "Dovevi venire con la carriola". Buticchi si è poi soffermato sull'ultimo libro, "La stella di pietra", con intrecci fra gli ultimi anni del Medioevo e Michelangelo con tempi recenti tra oscure trame terroristiche. Ha infine fornito alcune gustose anticipazioni sul libro che sta scrivendo e sarà pronto in estate. E a chi gli ha fatto notare come in alcuni suoi testi siano profeticamente predetti alcuni dei più terribili episodi degli ultimi lustri ha risposto: "Il futuro? Ci vuole naso per annusarlo e il coraggio di scriverlo".

Molti gli applausi finali, compresi quelli della presidente della Società ippica Sanremo, Maria Grazia Valenzano Menada (che ha voluto fortemente gli incontri letterari), e l'assessore Eugenio Nocita. Buticchi, che si è presentato con una bella abbronzatura (da neve), ha tenuto banco anche alla squisita cena successiva quando, alla fine, è comparsa una bella torta per festeggiare i 16 anni di Matteo Soleri, campioncino di casa. Lo scrittore ligure (è di la Spezia) ha raccontato aneddoti sul Milan, di cui è tifoso, e retroscena sulla "fatal Verona", quando nel 1973, i rossoneri persero lo scudetto all'ultima giornata a favore della Juventus, pochi giorni dopo aver vinto la Coppa delle Coppe (nello stesso anno vinsero anche la Coppa Italia). Una verità chiara, ma fornita confidenzialmente e, dunque, non è il caso di renderla nota.

(Nella foto: da sinistra l'assessore Nocita, Marangon, Buticchi e Valenzano Menada)

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