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Eventi | 28 gennaio 2015, 19:16

Premio Mario Novaro “La Riviera Ligure” a Giuseppe Conte: mercoledì a Genova Palazzo Tursi

Il Premio sarà consegnato da Maria Novaro, Presidente della Fondazione.

Premio Mario  Novaro “La Riviera Ligure” a Giuseppe Conte: mercoledì a Genova Palazzo Tursi

La Liguria onora un suo letterato di spicco, il poeta, narratore e saggista Giuseppe Conte. Mercoledì prosimo alle ore 17.30, a Palazzo Tursi, salone al piano nobile, gli verrà consegnato il Premio Mario Novaro “La Riviera Ligure” 2014 (24a edizione) a Giuseppe Conte. Interverranno Marco Doria, Sindaco di Genova, Carla Sibilla Assessore alla Cultura del Comune di Genova, conduce il giornalista e scrittore Mario Paternostro Presidente di Primocanale.

Il Premio sarà consegnato da Maria Novaro, Presidente della Fondazione. Com’è noto, il Premio Mario Novaro - “La Riviera Ligure”, istituito nel 1991 dalla Fondazione Mario Novaro, è destinato a un intellettuale ligure, o attivo in Liguria, che con la sua opera abbia esaltato i valori della cultura in ogni forma o linguaggio espressivo. Il premio, costituito da una scultura in ceramica modellata dallo scultore Um-berto Piombino, riproduce il logo della Fondazione: una rondine. La rondine simboleggia appunto l'andare oltre i confini dell'orizzonte, e poi sempre ritornare.

Giuseppe Conte non ha bisogno di presentazioni. Nato a Porto Maurizio, in pro-vincia di Imperia, nel 1945, vive a Sanremo. E’, come furono Mario Novaro, Italo Calvino e tanti altri, un ligure “viaggiatore”, ovvero, per dirla con le sue parole, una persona capace “di essere a casa sua nel mondo, e poi sapere tornare nel pro-prio paese, nel proprio piccolo orizzonte, piccolo ma anche smisurato, per questa presenza continua del mare; la presenza del mare è la presenza di un infinito, di una verticalità e di un infinito che noi abbiamo sempre davanti”.  Per questo in gioventù si è formato tra Milano, dove si è laureato in Estetica con Gillo Dorfles nel 1968, e Parigi, Londra, Bath, conservando sempre molto forte questa vocazio-ne all’apertura nazionale e internazionale intessuta di profondi legami con letterati e artisti. Legami e interessi cosmopoliti che lo hanno portato a fondare nel 1995 il movimento del Mitomodernismo con Tomaso Kemeny e Stefano Zecchi, a rap-presentare l'Italia nel 1997 nel World Institute for Opera and Poetry su invito dell’Unesco, a tradurre o curare opere di Walt Whitman, Adunis, Rabindranath Tagore, Jacques Prévert, Pablo Neruda, Serge Rezvani, Juan Gelman, Juan Uslé, William Blake, Percy Shelley, D. H. Lawrence, Victor Segalen.

Tra le sue raccolte di poesia ricordiamo almeno L'ultimo aprile bianco (Guanda, 1979), Canto d'oriente e d'occidente (Mondadori, 1997) e Ferite e rifioriture (Mondadori, 2006, Premio Viareggio).

Tra le prove narrative vanno segnalate Primavera incendiata (Feltrinelli, 1980), L'impero e l'incanto (Rizzoli, 1995) e L'adultera (Longanesi, 2008). In campo saggistico si ricordano La metafora barocca: saggio sulle poetiche del Seicento (Mursia, 1972), Metafora (Feltrinelli, 1980), Il passaggio di Ermes: ri-flessione sul mito (Ponte alle Grazie, 1999). Ha collaborato e collabora a riviste come “Il Verri”, “Nuova corrente”, “Sigma” e ai quotidiani “La Stampa”, “Il Giornale”, “Il Secolo XIX”.

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