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Politica | 19 novembre 2014, 12:39

Ventimiglia: Consiglio Comunale di lunedì scorso: il pensiero di Silvia Malivindi (M5S)

"Vorrei precisare che si trattava di un Consiglio chiesto dai consiglieri di minoranza: la sottoscritta per il Movimento 5 stelle, Iachino, Nazzari e Ventura".

Ventimiglia: Consiglio Comunale di lunedì scorso: il pensiero di Silvia Malivindi (M5S)

"Il Consiglio Comunale di lunedì non è stato un grande esempio di civiltà e vorrei spendere qualche parola per spiegare alcune situazioni ai cittadini ventimigliesi presenti, poiché, se fossi stata una di loro, sarei uscita dalla sala consiliare con l'amaro in bocca dopo aver visto alcune scene 'grottesche'. Vorrei precisare che si trattava di un Consiglio chiesto dai consiglieri di minoranza: la sottoscritta per il Movimento 5 stelle, Iachino, Nazzari e Ventura".

"L'ordine del giorno era la realizzazione del ponte dell'Aurelia sul Nervia e i fondi regionali PARFAS: si chiedeva alla Giunta di spiegarci come mai, cambiando le amministrazioni di Camporosso e Ventimiglia, le stesse avessero deciso che il ponte carrabile non si facesse più (benché, a quanto ci risultava,  il ponte attuale era idraulicamente insufficiente e benché ci fosse già un progetto bello pronto dell'ing. Collu , realizzabile subito, costato 50.000€) e si fosse scelto di fare solo la passerella ciclopedonale alla foce del Nervia, il cui progetto è tutto da fare, e vi siano numerose problematiche (oasi, posizione della passerella, zona archeologica, accordo con le Ferrovie, esproprio privati per raggiungere la passeggiata, etc- problematiche che hanno portato la nuova amministrazione ad affidare lo studio di fattibilità pre-progetto all'ing. Dolmetta al costo di € 32.000 - costo che riguarda solo lo studio e non ancora il progetto) e che pertanto, con riferimento alla passerella, difficilmente si riuscirà a cantierare il tutto entro la fine del 2015 come richiesto dai fondi PARFAS, e se non si riuscirà a farlo si perderanno TUTTI i fondi e non si farà più niente, né ponte né passerella. Le nostre richieste ci apparivano quindi del tutto legittime. Dopo le dichiarazioni del Sindaco, la seduta consiliare si apriva con una lunga relazione dell'assessore Campagna. Interveniva anche il sindaco dicendo che la Provincia, nella persona dell'ing. Lauretti, aveva comunicato che il ponte attuale dell'Aurelia era a norma e che sarebbe durato 200 anni (ma essere a prova di piena bicentennale NON significa durare 200 anni, in quanto la piena bicentennale può arrivare anche tra un mese, non possiamo saperlo) e pertanto la nostra richiesta non era più argomentata e fare il ponte carrabile era quindi del tutto inutile. Il Sindaco diceva anche che il dott. Gambaro della Soprintendenza ai beni archeologici all'ultima conferenza aveva dato la disponibilità a far 'ricadere' la passerella in zona archeologica: questa dichiarazione suscitava la mia curiosità. Dopo 48 minuti il Presidente si apprestava a leggere la mozione delle minoranze, non dando la parola ai consiglieri dell'opposizione che l'avevano chiesta e provocando malcontento e rabbia tra gli stessi. A questo punto Ballestra, Nazzari, Galardini e Ventura abbandonavano l'aula (Ventura rientrava dopo poco). Questa situazione complicava  le cose in quanto, a livello di tempo di parola e di replica, un conto è fare opposizione in 6 , un conto è farla in 3".

"Ritrovatami per un momento sola con il dott. Iachino al banco dell'opposizione,  mi accingevo a leggere la mozione, sottolineando che il ponte attuale è a prova di piena bicentennale (che vuol dire poco visto che sono dati statistici) ma NON è a prova di piena cinquecentennale, e inoltre, ironicamente, chiedevo cosa significasse che la soprintendenza ai beni archeologici avesse dato l'ok per far finire la passerella in zona archeologica, e se questo volesse forse dire che andava bene farla finire anche sul Teatro Romano. La mia era una battuta, in quanto sapevo che lo studio dell'ing. Dolmetta prevede che la passerella finisca a livello della "torretta", ma la mia ironia non veniva colta e venivo derisa per questa mia dichiarazione. Il Sindaco mi accusava di essere impreparata (notizia riportata anche da un quotidiano cartaceo di oggi), di non conoscere la pratica e di arrivare senza aver letto la documentazione (quando invece avevo studiato con cura la documentazione che avevo personalmente richiesto all'Ufficio Tecnico). il Sindaco mi accuava altresì di aver messo in atto una "sceneggiata" su richiesta della vecchia amministrazione di Camporosso, accusando anche quest'ultima di non aver fatto nulla in questi anni, né la variante al puc né gli espropri (avendo ad oggi controllato posso invece affermare che il piano espropri era già pronto e che la variante non è stata fatta soltanto perché doveva farla prima il comune capofila di Ventimiglia). Infine il Sindaco mi sottolineava il fatto che, in questi giorni piovosi, non mi ero fatta vedere dove c'erano le frane (a spalare?) mentre Ventura, Ballestra e Nazzari si erano fatti vedere  (orbene, Ventura è un geometra e quindi può essere di aiuto in questi casi, Ballestra è assessore provinciale all'ambiente ed è normale che si faccia vivo per verificare lo stato delle  frane). Ritengo fuori luogo in particolare queste ultime accuse, visto che il mio compito è predisporre strumenti amministrativi idonei ad evitare il verificarsi di cedimenti e frane attraverso mozioni, interpellanze, etc e non principalmente quello di spalare il fango (cosa che, peraltro, se ve ne è necessità, faccio di buon grado, ma non mi sembra il caso di discuterne in Consiglio Comunale). Al limite, in qualità di amministratori, bisognerebbe convocare la commissione per i lavori pubblici, e non limitarsi ad andare in giro a "guardare" le frane, cosa lodevole e che avvicina l'amministratore al cittadino ma che NON aiuta a evitare questi fenomeni in futuro. Devo rimarcare che le "accuse" del Sindaco rappresentano per me una questione già chiarita e risolta grazie alle parole che mi sono giunte  successivamente del Sindaco stesso, quindi la vicenda  non è più degna di nota, ma tenevo a chiarire questa situazione per placare ogni polemica a riguardo. Immagino cosa abbia suscitato l'ira del primo cittadino: nel mio intervento  come premessa sottolineavo che, a mio avviso, vi era poca democraticità da parte del Presidente e del PD in genere e che mi sarei riservata la facoltà di segnalare questa cosa al Prefetto. Credo però che questa mia dichiarazione non potesse e non dovesse provocare quella situazione così tesa e dai toni così alti, tanto più che all'opposizione eravamo solo in 3 e che la maggioranza ha già tutti i modi per governare, per far conoscere le proprie iniziative, per interagire con i cittadini, mentre l'opposizione ha solo il Consiglio Comunale per far sentire la sua voce e non era il caso di accanirsi in quel modo".

"Un giorno il vigore della gioventù - termina la Malivindi -verrà placato dalla saggezza della vecchiaia, un'amministrazione giovane alza spesso i toni, ci penseranno gli anni, forse, a farci perdere la grinta; ciò che conta è rispettare sempre il nostro interlocutore, sia egli un Sindaco, un consigliere, un avvocato, un penionato, un operaio, o qualsiasi persona al mondo che sta portando avanti una sua battaglia, a noi ignota, motivo per il quale dobbiamo essere sempre rispettosi".

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