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Politica | 19 gennaio 2012, 09:42

Taggia: pericolo punteruolo rosso sul nuovo lungomare di Arma, Rifondazione chiede lumi a Genduso

Taggia: pericolo punteruolo rosso sul nuovo lungomare di Arma, Rifondazione chiede lumi a Genduso

"La preghiamo pertanto di provvedere ad apportare una variante di massima urgenza al progetto di riqualificazione del Lungomare, dettata dalla situazione emergenziale, che porti ad escludere la piantumazione di Palme ed a sostituirle con specie non esposte a tali gravi rischi e, se del caso, portatrici, oltre che di un valore ornamentale, anche di maggiore valore fruitivo, interagendo eventualmente con la cittadinanza e con l’aiuto di esperti nelsettore della Vegetazione Urbana". L'invito arriva dal partito di rifondazione comunista di Taggia che ha voluto sollevare un quesito nei confronti dell'amministrazione Genduso circa la decisione di piantare delle palme sul nuovo lungomare di Arma. 

"A quanto è desumibile dalle immagini del progetto di riqualificazione del lungomare visionabili sul sitoweb del Comune, risulta che la sistemazione a verde dello stesso sarà effettuata con la messa a dimora di palme della specie “Phoenix canariensis”. - spiegano i membri del PRC - Senza entrare nel merito delle scelte estetiche del progettista, che tuttavia tradiscono uno scarso rilievo attribuito alla vegetazione urbana in specie a riguardo della funzione termodinamica del “verde” che, con una adeguata scelta delle essenze, realizzerebbe un assai significativo effetto di condizionamento termico rendendo gradevole nell’arco dell’intera giornata la fruizione del percorso, ci preme evidenziare che l’intera famiglia botanica delle Palme è soggetta alla gravissima emergenza del Punteruolo rosso, che le sta falcidiando in tutta l’Europa Mediterranea. Inizialmente l’insetto, proveniente dall’Indonesia (dove i danni sono limitati per l’ovvia condizione di equilibrio ecologico raggiunto in tempi lunghissimi) colpiva da noi quasi esclusivamente la “Phoenix canariensis”, ma allo stato attuale l’ infestazione è stata trovata su tutte le specie, persino sulla ben più rustica palma nana (Chamaerops humilis).

Nonostante i molti tentativi ancora non è stato trovato un metodo di lotta che garantisca un risultato degnodi tale nome, anche a prescindere dai costi. Sul piano tecnico l’unico indirizzo agronomico che si può legittimamente proporre consiste nell’escludere la nuova piantumazione di ogni specie di Palma, sia per non incrementare la dimensione complessiva dell’infestazione, sia per poter concentrare sforzi ed investimenti nel tentativo di salvare almeno i soggetti di particolare pregio paesaggistico, ornamentale o storico. Allo stato attuale delle conoscenze si può affermare che la probabilità di distruzione entro pochi anni anche di un nuovo impianto è statisticamente in grado di sconsigliare nel modo più assoluto di realizzarlo". 

Stefano Michero

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