"Ogni civiltà è nata dallo sviluppo dell’agricoltura sotto tutte le varie forme produttive ed è per questo che una nazione fonda la propria economia su questo settore fondamentale e strategico, dopotutto lo stomaco dei popoli diventa il cervello che, se non alimentato non riesce a ragionare creando reazioni popolari difficili da gestire".
Lo scrive Roberto Fiumara, Segretario Provinciale dell'Anga di Imperia (Giovani di Confagricoltura), che prosegue: "Questa breve premessa per sottolineare come una nazione non possa esprimere nulla a livello internazionale se non è in grado di avere una valida produzione agricola interna e non è di certo facendo chiudere le aziende agricole con enormi aggravi di spesa legati al loro bene più prezioso, i terreni, che si può pensare ad un risollevamento dalla grave crisi globale. L’agricoltura dev’essere protetta ed aiutata, perché sarà da questo settore che si ripartirà. Non è tagliando braccia e gambe ad un corpo che esso potrà sopravvivere, non è aumentando i prelievi dalle aziende agricole che esse avranno modo di rimanere sul mercato. L’Italia non ha una propria indipendenza energetica, ma perdere le produzioni agricole sarebbe il più grave degli errori economici per il futuro, già a breve a termine".
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