È stato presentato questa mattina il libro delle scenografie del Festival di Sanremo dal 2009 al 2020. Si tratta del completamento del quaderno Ariston delle scenografie del Festival fino al 2008, e contiene le testimonianze di Amadeus, Claudio Fasulo, Gaetano Castelli, Gianmarco Mazzi, Vincenzo Mollica, il regista Stefano Vicario e il direttore della fotografia Mario Catapano.
“E’ il mio diciottesimo Festival – ha commentato lo scenografo Castelli, da otto anni lontano dalla kermesse –, per un po’ di anni mi è mancato. Quando mi ha chiamato Amadeus, ho risposto pieno di gioia. L’Ariston è un teatro magico, ma bisogna conoscere bene la scenotecnica”.
“La scenografia di quest’anno – ha spiegato – ha un concetto teatrale: parte tradizionale, quasi da Notte degli Oscar, e poi scompare quando gli artisti iniziano a cantare. È sempre una scommessa: devo dare l’idea allo spettatore a casa di essere dentro il palcoscenico”.
“Faccio soprattutto un ringraziamento a tutte le persone che lavorano in questo teatro – ha detto il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri –. In questi sei anni abbiamo lavorato per portare la scenografia anche fuori dall’Ariston, e quest’anno ho visto una città davvero più coinvolta”.














