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Politica | 20 dicembre 2025, 15:15

Ventimiglia Futura critica il voto provinciale: “Toni trionfalistici fuori luogo senza il coinvolgimento dei cittadini”

L’associazione denuncia l’assenza di elezioni dirette e parla di un sistema “chiuso e autoreferenziale” che indebolisce la partecipazione democratica

Ventimiglia Futura critica il voto provinciale: “Toni trionfalistici fuori luogo senza il coinvolgimento dei cittadini”

“Le recenti elezioni provinciali vengono oggi celebrate da alcuni esponenti politici locali con toni trionfalistici che appaiono del tutto sproporzionati rispetto alla reale partecipazione democratica che le ha caratterizzate”. A dirlo è l’associazione ‘Ventimiglia Futura’ che spiega: “È doveroso ricordare, infatti, che in questa tornata elettorale ai cittadini è stato sottratto un diritto fondamentale: quello di scegliere direttamente i propri rappresentanti attraverso il voto popolare. L’assenza di una consultazione diretta ha trasformato un momento che dovrebbe essere di confronto democratico in un passaggio puramente formale, riservato a pochi addetti ai lavori.

Se il voto fosse stato restituito agli elettori, molti di questi entusiasmi sarebbero stati inevitabilmente ridimensionati dal confronto con il consenso reale del territorio, fatto di opinioni plurali, partecipazione critica e legittimazione popolare. Senza il coinvolgimento dei cittadini, il risultato non può essere letto come un mandato politico pieno e condiviso, ma piuttosto come l’esito di un meccanismo chiuso, autoreferenziale e distante dalla vita quotidiana delle comunità che le istituzioni dovrebbero rappresentare. Un sistema che si autocelebra, ma che evita il giudizio diretto degli elettori, rischia di perdere credibilità e fiducia. La democrazia vive di partecipazione, trasparenza e responsabilità verso i cittadini. Quando questi principi vengono compressi o aggirati, non si rafforza il sistema istituzionale: lo si indebolisce, alimentando disaffezione, distanza e sfiducia nei confronti della politica.

Senza il voto dei cittadini, non si può parlare di vera democrazia, ma di un modello decisionale sempre più lontano dalle persone, in cui le scelte vengono prese da pochi e per pochi, assumendo tratti che ricordano più un’autarchia politica che un governo rappresentativo. Restituire la parola agli elettori – conclude il comunicato - non è un favore né una concessione: è un dovere democratico imprescindibile e una condizione essenziale per ridare legittimità, forza e senso alle istituzioni”.

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