Sanremo parla sempre più lucano. La presenza di Arisa e Chiello al Festival è il segnale più visibile di un legame che, negli anni, si è fatto profondo e continuo tra la Basilicata e la città dei fiori. Due artisti, due generazioni diverse, un’unica provenienza geografica – la provincia di Potenza – che oggi trova sul palco dell’Ariston soltanto la punta di un iceberg molto più ampio.
Arisa, originaria di Pignola, è una figura ormai indissolubilmente legata alla storia recente del Festival. A Sanremo ha debuttato nel 2009 vincendo tra le Nuove Proposte con “Sincerità”, per poi tornare protagonista nel 2012 con “La notte” e trionfare nel 2014 con “Controvento”. Ogni suo ritorno non è mai una semplice replica, ma un nuovo posizionamento artistico, una rimessa in gioco che racconta maturità, consapevolezza e coraggio. In questo senso, Arisa continua a rappresentare una delle espressioni più solide e riconoscibili della musica italiana, portando con sé, senza mai ostentarla, anche una forte identità lucana.
Accanto a lei c’è Chiello, nome d’arte di Rocco Modello, nato a Venosa. Un artista che parla a un pubblico diverso, cresciuto lontano dai meccanismi tradizionali della discografia e vicino ai linguaggi della nuova scena. Tre album all’attivo, collaborazioni importanti – tra cui quella con Mahmood – e una scrittura che oscilla tra fragilità e tensione emotiva. La sua presenza a Sanremo racconta un’altra Basilicata, giovane, urbana, capace di dialogare con i codici del presente senza rinnegare le proprie radici. Un legame con la città dei fiori che non si esaurisce con il Festival: Chiello è stato infatti protagonista anche del Sanremo Summer Hits, evento organizzato da un altro lucano, Giuseppe Grande, direttore del Villaggio del Festival, a conferma di una presenza lucana che attraversa Sanremo in più momenti e stagioni.
Ma Sanremo che “parla lucano” non si esaurisce sul palco dell’Ariston. Da anni, durante la settimana del Premio Tenco, dalla Basilicata arrivano famiglie e appassionati di musica che scelgono Sanremo per seguire il Festival della canzone d’autore. Non si tratta solo di presenze occasionali, ma di un flusso costante di pubblico che vive il Tenco come un appuntamento culturale irrinunciabile, tra concerti, incontri e serate al Teatro Ariston e nei luoghi simbolo della città.
Anche il Villaggio del Festival, negli ultimi anni, è diventato un luogo in cui la Basilicata ha saputo ritagliarsi una presenza riconoscibile, tra iniziative culturali, produzioni creative e occasioni di networking. Un flusso che conosce picchi evidenti proprio nei giorni sanremesi, ma che affonda le sue radici in un rapporto costruito nel tempo, fatto di ritorni, collaborazioni e contaminazioni.
Sanremo e la Basilicata condividono più di quanto sembri: una dimensione apparentemente periferica, una forte identità culturale e la capacità di trasformare i margini in risorse. In questo quadro, Arisa e Chiello non sono eccezioni isolate, ma simboli di un movimento più ampio, di una terra che continua a produrre talento e a trovare, proprio nella città dei fiori, una delle sue vetrine più naturali.
















