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Attualità | 18 novembre 2025, 07:21

Ponte sull’Argentina: la demolizione ora è realtà, un intervento che è anche una pagina di storia locale (Foto)

Le ruspe lavorano tra Riva Ligure e Arma di Taggia

Il rumore delle ruspe ha rotto, la scorsa settimana, il silenzio della foce dell’Argentina. Alle otto in punto è cominciata la demolizione del vecchio ponte che per decenni ha unito Riva Ligure e Arma di Taggia. Le squadre sono partite dal lato rivese, rimuovendo i parapetti e predisponendo le protezioni per le spalle del ponte. Nelle prossime giornate si passerà alla fase più delicata: l’abbattimento dell’impalcato, primo passo verso la completa ricostruzione.

Un momento storico per la costa imperiese, ma anche un passaggio che lascia segni di malinconia e divisione. Da mesi, infatti, l’opera è al centro di un confronto acceso tra istituzioni, cittadini e tecnici: da una parte la necessità di mettere in sicurezza la foce del torrente e migliorare il deflusso delle acque, dall’altra la preoccupazione di chi teme di perdere un simbolo del territorio.

Dall’annuncio alle prime proteste. L'ultimo annuncio della demolizione del ponte era arrivato nella primavera scorsa, dopo mesi di analisi e sopralluoghi. Il 31 maggio 2025, nel vertice in Regione tra l’assessore Giampedrone, i Comuni di Taggia e Riva Ligure e Amaie Energia, era stato comunicato l’avvio del piano di messa in sicurezza della foce. La notizia aveva immediatamente acceso il dibattito. Da un lato la necessità di garantire la sicurezza idraulica, dall’altro le preoccupazioni dei residenti di Arma, contrari alla perdita di un simbolo e preoccupati per le difficoltà legate alla viabilità e al turismo. Pochi giorni dopo, l’8 giugno, alcuni cittadini avevano organizzato una manifestazione simbolica nei pressi del ponte, chiedendo maggiore trasparenza e una passerella alternativa per pedoni e ciclisti.

La parentesi estiva: la riapertura della ciclabile. Le tensioni si erano in parte allentate nelle settimane successive, quando – dopo un nuovo vertice in Regione – era stata annunciata la riapertura temporanea della pista ciclopedonale tra Arma e Riva. La passerella era stata chiusa il 5 giugno ma riaperta il 28 giugno, restando percorribile fino al 1° settembre (sarà poi posticipata al 13 ottobre) per consentire il regolare afflusso estivo di residenti e turisti. Una scelta di equilibrio tra esigenze economiche e vincoli tecnici, che aveva permesso di salvare la stagione turistica senza compromettere il cronoprogramma dei lavori.

I nodi tecnici e la voce dell’ingegnere Rolando. A fine giugno, in un’intervista a Sanremonews, l’ingegnere Gianni Rolando aveva spiegato che la passerella alternativa era prevista nel progetto preliminare, ma mai realizzata per ritardi e difficoltà di finanziamento. “Era l’unica soluzione a minor danno”, aveva sottolineato, confermando la complessità di un intervento che coinvolgeva anche il nodo fognario e la gestione del bypass idraulico.

Il percorso alternativo e la chiusura definitiva. Con l’arrivo dell’autunno, la chiusura della passerella e l’attivazione del percorso alternativo erano diventate realtà. A fine settembre, il sindaco Mario Conio aveva ribadito che la priorità era la sicurezza del territorio, annunciando un tracciato alternativo per pedoni e ciclisti, provvisorio ma sicuro, e un sistema di monitoraggio continuo per il traffico. Il 13 ottobre è arrivata la chiusura definitiva della pista, preludio al via dei lavori. L’area è stata completamente interdetta, e per la prima volta i cittadini hanno preso piena consapevolezza che il vecchio ponte sarebbe davvero scomparso.

Il nodo del bypass fognario e il via al cantiere. A inizio novembre è scattato il divieto di balneazione su tutto il litorale di Taggia, misura necessaria per consentire l’allaccio del bypass fognario provvisorio, un’operazione delicata che ha permesso di deviare temporaneamente le condotte durante la demolizione. L’intervento era stato considerato un passaggio tecnico fondamentale per l’avvio effettivo del cantiere. Solo dopo il completamento degli allacci e delle verifiche di sicurezza, il 12 novembre, è arrivato il via libera alla demolizione vera e propria.

Un ponte che divide, tra futuro e memoria. La giornata di ieri resterà una data simbolica per i due comuni. Da un lato la soddisfazione per un’opera che porterà un ponte nuovo, moderno e sicuro, dall’altro il dispiacere per la perdita di un elemento identitario. “È come vedere sparire un pezzo di casa”, commentano molti residenti di Arma e Riva, rimasti per ore a osservare i mezzi al lavoro da lontano.

La nuova struttura, a campata unica, garantirà un miglior deflusso delle acque e un collegamento più efficiente tra le due sponde. Ma ci vorranno mesi prima di vederla realizzata. Fino ad allora, il vecchio ponte sull’Argentina continuerà a vivere nei ricordi e nelle fotografie di chi, ieri, lo ha salutato per l’ultima volta.

Andrea Musacchio

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