Proseguono le indagini sull’incendio che domenica pomeriggio ha danneggiato l’oratorio dei Santi Sebastiano e Fabiano, sede della storica confraternita del Gonfalone, nel cuore del centro storico di Taggia. Dopo la denuncia presentata da don Filippo Pirondini, parroco della città, i carabinieri della stazione di Taggia stanno approfondendo ogni pista, compresa quella di un gesto doloso.
Nelle ultime ore, gli investigatori hanno avviato l’analisi delle immagini di videosorveglianza presenti nell’area. Si tratta delle telecamere nei pressi dell’oratorio. L’obiettivo è capire se, nei minuti precedenti al rogo, qualcuno si sia avvicinato all’ingresso o abbia avuto comportamenti sospetti.
Al momento, nessuna ipotesi è esclusa, ma la pista del dolo resta tra le più accreditate, anche alla luce dei microfurti avvenuti nelle settimane precedenti all’interno della chiesa, dove erano state scassinate le cassette delle offerte. L’oratorio, come ricordato dallo stesso parroco, è sempre stato aperto durante il giorno per consentire a cittadini e turisti di visitarlo liberamente.
La struttura rimane chiusa in attesa dei sopralluoghi tecnici e delle operazioni di pulizia, necessarie per rimuovere i residui di fumo e verificare i danni causati dalle fiamme. Solo dopo questi interventi, e una volta ottenute le autorizzazioni necessarie, potrà essere riaperta al culto.
Le fiamme sono partite dal cavalletto dove era posta una corona d'alloro, per poi estendersi al tendone che era accanto, annerendo i muri circostanti e il soffitto sotto la postazione dell'organo. La polvere degli estintori ha ricoperto tutte le panche della chiesa. Il gesto, per la sua gravità simbolica, ha profondamente colpito la comunità. “L’oratorio dei Bianchi è parte della nostra identità – ha ricordato don Pirondini – e dovrà tornare ad accogliere tutti, ma in condizioni di sicurezza e rispetto.”
La speranza, ora, è che l’analisi delle telecamere possa fornire elementi utili per chiarire la dinamica e individuare eventuali responsabilità.

















