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Attualità | 09 novembre 2025, 07:14

Taggia, Il vescovo Suetta rassicura: “Il convento di San Domenico non sarà abbandonato”

"La questione è complessa ma le prospettive sono buone"

Taggia, Il vescovo Suetta rassicura: “Il convento di San Domenico non sarà abbandonato”

Dopo la petizione lanciata da cittadini, associazioni e Laici Domenicani per scongiurare la chiusura del convento di San Domenico, arriva la risposta del vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, Antonio Suetta, che rassicura la popolazione: “Il discorso non è stato abbandonato. Le prospettive sono molto buone e confido che, con l’impegno di tutti, si possa ridare vita al convento.”

Le parole del vescovo giungono in un momento di grande partecipazione popolare. La petizione, che ha raccolto numerose adesioni, chiede alle istituzioni di intervenire per evitare che lo storico complesso, chiuso per motivi di sicurezza, resti inutilizzato oltre il 31 dicembre 2025, data fissata dalla diocesi come termine della propria funzione di custodia.

Suetta ha voluto esprimere apprezzamento per l’iniziativa dei cittadini, entrando poi nel merito della questione: “È sicuramente comprensibile e apprezzabile l’iniziativa popolare di questa petizione, perché dimostra l’interesse e l’affetto che la popolazione di Taggia e non solo esprime nei confronti del convento. La questione è complessa: la proprietà è del Fondo Edifici di Culto (FEC), ente del Ministero dell’Interno, e noi già da anni abbiamo chiesto che il complesso venisse dato alla diocesi. Il fondo si è dimostrato disponibile, poi abbiamo anche interloquito con il Comune per garantire l'utilizzo quando ci sono delle manifestazioni; con tutti loro abbiamo individuato delle ottime soluzioni".

Secondo il vescovo, il FEC dispone dei fondi necessari per gli interventi di manutenzione straordinaria, di cui il convento ha urgente bisogno, ma resta da individuare il soggetto pubblico incaricato di realizzarli:“Il problema concreto in questo momento è trovare chi possa farsi carico di eseguire questi lavori. È una difficoltà forse più burocratica che altro, ma risolvibile: le relazioni operative con la Prefettura sono ottime e non credo siamo lontani dalla soluzione”.

Il vescovo ha inoltre sottolineato come la diocesi senta una duplice responsabilità: tutelare la sicurezza delle persone e salvaguardare il patrimonio artistico del convento, che custodisce opere di Ludovico Brea, il Parmigianino, Gregorio De Ferrari e altri maestri:“Proprio in questo mese avremo ancora incontri con la prefettura e confido che con l'impegno di tutti si possa arrivare a fare questa manutenzione straordinaria e proseguire con l'utilizzo del convento. Sono contento della sensibilità dimostrata e voglio rassicurare che il discorso non è stato fatto cadere, abbiamo semplicemente preso del tempo per dare ordine alla situazione e venirne a capo. Essendo interdetto all'utilizzo per ragioni di sicurezza, ora ovviamente non può essere utilizzato: quindi noi abbiamo fissato nel 31 dicembre la data oltre cui la diocesi non si sentirebbe più di svolgere la funzione di custodia. Ma da quando abbiamo comunicato la nostra intenzione, i contatti sono proseguiti e a oggi posso ben sperare che possiamo ritornare sulle nostre decisioni e ridare vita al convento. Siamo ancora in attesa di veder definiti alcuni passaggi - conclude il vescovo Suetta -  ma mi sento di dire che le prospettive sono molto buone".

Elia Folco

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