L’ex consigliere comunale di Sanremo Mario Robaldo ha scritto una lunga riflessione su un tema che sta suscitando dibattito: la missione della flottiglia diretta verso Gaza, organizzata per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Le sue parole, pur personali, pongono interrogativi di carattere politico, militare e umanitario che meritano attenzione anche nel nostro Ponente.
Robaldo riconosce alla missione un valore positivo, non tanto per l’effettiva quantità di aiuti destinati a una popolazione allo stremo, quanto per lo scopo politico: accendere i riflettori sulla crisi di Gaza, dove donne e bambini muoiono da mesi di fame e privazioni. Secondo l’ex consigliere, la flottiglia avrebbe potuto fermarsi a Cipro, avendo già raggiunto l’obiettivo mediatico, ma la scelta di proseguire ha contribuito a svelare un ulteriore scenario: il blocco sistematico di Israele anche in acque internazionali. Nella lettera emerge una critica netta all’atteggiamento dell’opposizione e del governo italiano. Robaldo ricorda esperienze personali durante la guerra nei Balcani, quando – con amici – si recava in zone di conflitto per consegnare aiuti: «eravamo consapevoli dei rischi, ma non ci saremmo mai immaginati di chiedere protezione al governo». Per questo giudica “ridicolo e privo di fondamento” pretendere l’intervento della Marina per garantire sicurezza a chi parte volontariamente in simili missioni. Al tempo stesso, definisce “insensata” la decisione di inviare navi militari italiane solo per fermarsi a 150 miglia dalla costa. Un’azione a metà, che non ha né garantito un sostegno reale né mantenuto una linea di neutralità.
Il nodo centrale della riflessione è la denuncia contro Israele. Robaldo sottolinea come le autorità israeliane impediscano sistematicamente l’ingresso di aiuti umanitari, non solo alla flottiglia, ma anche ai convogli degli Stati e delle ONG. «Da più di un anno – scrive – la gente muore di fame e di stenti, non i terroristi di Hamas, ma le donne e i bambini che non hanno colpe». Il blocco avviene spesso a 80 miglia dalla costa, in acque internazionali, in una zona che formalmente non appartiene a Israele, ma che così facendo appare già sotto il suo controllo. Robaldo non risparmia giudizi severi anche su Hamas, definito «delinquenti, terroristi, animali e soprattutto vigliacchi». Secondo l’ex consigliere, se davvero avessero a cuore il popolo palestinese, si sarebbero arresi e avrebbero restituito gli ostaggi. Ma se Hamas viene condannato senza esitazioni, altrettanto dura è la critica al governo israeliano: «La legge ebraica “occhio per occhio” è stata abbondantemente superata». E arriva un paragone storico di forte impatto: «neanche i nazisti alle Fosse Ardeatine adottarono lo stesso criterio sconsiderato».
La lettera tocca anche il comportamento del governo italiano. Alcuni esponenti avrebbero dichiarato che, se la flottiglia lo avesse richiesto, lo Stato si sarebbe occupato di consegnare gli aiuti. Una posizione che Robaldo liquida come ipocrita: «Ma non sapeva nessuno che da più di un anno gli aiuti alimentari inviati da diversi Stati, compresa l’Italia, vengono bloccati da Israele?». La domanda è chiara: perché aspettare la flottiglia per accorgersi di una crisi che dura da mesi? Infine, Robaldo solleva un punto di geopolitica: perché Israele può agire liberamente senza subire sanzioni o restrizioni, mentre la Russia è stata colpita da dure misure dopo l’invasione dell’Ucraina? «Almeno loro combattono contro un esercito ben armato – scrive – Israele vigliaccamente fa la guerra a gente inerme e indifesa». La provocazione finale è che i bombardamenti e le demolizioni a Gaza non abbiano solo lo scopo di distruggere Hamas, ma possano preludere a una ricostruzione urbanistica speculativa, una sorta di “nuova Dubai” sul Mediterraneo.
Pur critico verso l’attuale governo, Robaldo non salva nemmeno un eventuale centrosinistra: «Le cose non sarebbero andate diversamente. L’Italia è sempre stata succube dell’America». Lo sguardo finale è scettico anche sul cosiddetto “piano Trump” per la regione: dietro le grandi dichiarazioni, secondo lui, si celano altri interessi. Eppure, nonostante il pessimismo, l’ex consigliere conclude con un auspicio: «Spero che qualcosa si riesca a fare, se non altro per portare un po’ di serenità a una popolazione stremata».
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