A Sanremo il cantiere del parcheggio interrato di piazza Eroi torna a tenere banco, segnando uno dei casi emblematici di ritardi, incertezze amministrative e possibili passaggi societari. In queste settimane e nonostante le difficoltà alcuni lavori sono ripresi, ma la questione della continuità dell’impresa incaricata è tutt’altro che risolta.
La Cooperativa Edile Appennino, azienda che sta operando nel cantiere, ha presentato in tribunale a Trieste una richiesta di proroga quadrimestrale, per proseguire l’intervento commissionato dal Comune di Sanremo. La cooperativa potrebbe continuare i lavori fino a quella data, ma permane l’incertezza che l’impresa riesca a rispettare il cronoprogramma (dato lo stato finanziario). In alternativa, è molto concreto lo scenario del subentro del Consorzio Impero o di altro soggetto: in tal caso, sarebbe necessaria una procedura di sostituzione dell’appaltatore, con verifiche tecniche, legali e amministrative. Una scelta del genere comporterebbe inevitabilmente un periodo di discontinuità, possibili contestazioni sulle modalità del passaggio e rischi di ulteriori ritardi. Ma appare anche l’unico modo praticabile per scongiurare uno stop totale, con conseguenze negative per il tessuto urbano, il commercio locale e la credibilità del Comune.
Dalla concessione al progetto originario
L’idea di realizzare un parcheggio sotterraneo in Piazza Eroi affonda le sue radici in decenni di dibattito sulla carenza di posti auto nel nucleo urbano e sulla necessità di liberare la superficie. Nel febbraio 2023, la conferenza dei servizi ha dato il via libera al progetto che prevede 201 posti auto interrati, distribuiti su tre piani, al servizio del centro storico, con contestuale sistemazione della piazza con materiali locali (pietra locale, fontane, giochi d’acqua, alberature, panchine) su una superficie di circa 3.300 metri quadri. L’opera è stata affidata con formula di partenariato pubblico-privato tramite leasing in costruendo, con una concessione per 20 anni comprensiva di manutenzione ordinaria e straordinaria. L’appalto è stato attribuito alla Cooperativa Edile Appennino (CEA-Coop). Sin dall’avvio, il cantiere ha incontrato ostacoli: rallentamenti nelle forniture, difficoltà tecniche e contenziosi sono emersi al fianco delle aspettative cittadine. Nel gennaio 2025 era scattato l’allarme per fatture non pagate dalla cooperativa nei confronti di professionisti, ditte e lavorazioni del cantiere, ipotizzando possibili blocchi o sequestri (con conseguenze in termini di disagi per il commercio locale e l’attività turistica). A luglio 2025, la vicenda è approdata in tribunale a Trieste: la CEA-Coop, in una delicata situazione economica, ha chiesto di attivare misure protettive e una procedura di composizione negoziata della crisi, col fine di evitare un fallimento. Secondo il perito, la cooperativa avrebbe accumulato debiti per circa 43 milioni di euro (tra fornitori, subappalti, spese). Contestualmente, l’amministrazione comunale di Sanremo, attenta al destino dell’opera, si è formalmente costituita nel procedimento, affidandosi a un pool legale specializzato nel diritto fallimentare, con l’obiettivo di monitorare da vicino ogni sviluppo.
Nel corso dell’estate 2025, è emersa l’ipotesi che il Consorzio Stabile Impero (società romana attiva in cantieri di rilievo) possa subentrare all’Appennino per portare avanti i lavori del parcheggio. Da Palazzo Bellevue non è ancora chiara la procedura tecnica del subentro, ma non viene escluso che, terminata la pausa estiva, il consorzio romano possa rilevare il cantiere e proseguire le opere. Al momento, tuttavia, è la Cooperativa Edile Appennino che continua a operare, per quanto con uno stato d’avanzamento lento e solo con pochi operai sul posto, in attesa degli atti decisionali sul futuro dell’appalto. Ad esempio, lo scorso 10 settembre, è stato segnalato che il cantiere ha ripreso attività dopo uno stop: la cooperativa ha fatto ripartire alcune lavorazioni mentre rimane in stand-by la decisione sul cambio impresa. Più recentemente, è stata effettuata una nuova gettata di cemento, sebbene le tempistiche restino lente.
L’originale cronoprogramma è già stato scalfito da sospensioni, varianti e difficoltà tecniche. L’operare con continuità è una condizione basilare per evitare sforamenti ulteriori. Il protrarsi del cantiere penalizza l’accesso al centro storico, il flusso pedonale e le attività economiche vicine. L’incertezza influisce anche sull’immagine della città nel periodo pre-festival (quando Sanremo già vive una fase cruciale con il Festival della canzone). Un’opera urbana di rilievo, sospesa o rallentata, può intaccare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella capacità amministrativa di gestire appalti complessi.
La prossima mossa decisiva sarà quella del tribunale specializzato di Trieste: se approverà la proroga o se imporrà misure restrittive nei confronti della CEA-Coop, e se accetterà o meno il subentro proposto. Il Comune di Sanremo è un attore chiave: dovrà valutare se affiancare la cooperativa in un percorso di salvataggio oppure avviare la sostituzione dell’impresa appaltatrice. Se la proroga sarà concessa all’Appennino, l’attenzione sarà alta su come vengano rispettati i tempi e le risorse finanziarie. Fino a quel momento, la scena del cantiere rimane in bilico: con operai che lavorano a rilento, decisioni legali sospese e una città in attesa che la piazza possa finalmente rinascere, con il parcheggio interrato e la nuova area pedonale a superficie.














