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Eventi | 03 agosto 2025, 10:47

Sanremo si inchina a Ute Lemper: una diva senza tempo per una serata da ricordare all’Auditorium Alfano (Foto)

Un viaggio tra parole, musica e teatro: l’artista tedesca conquista l’Auditorium Alfano con la sua voce magnetica e un repertorio che ha incantato Sanremo

C’è chi canta, e poi c’è chi racconta. E sabato sera, sul palco dell’Auditorium Franco Alfano, Ute Lemper ha fatto entrambe le cose, regalando al pubblico una serata di bellezza intensa e autentica. Voce, gestualità, presenza scenica: tutto ha contribuito a costruire uno spettacolo raffinato e coinvolgente, capace di attraversare il tempo e le geografie. “Berlino, Parigi, New York”, il titolo del concerto realizzato insieme all’Orchestra Sinfonica di Sanremo, si è rivelato non solo un programma musicale ma una dichiarazione d’intenti: portare il pubblico in un viaggio emozionale attraverso le capitali del cabaret e della memoria musicale del Novecento.

Ute Lemper, artista poliedrica e senza confini – cantante, attrice, danzatrice, pittrice – ha lasciato il segno anche stavolta. Accompagnata dal pianista jazz Werner “Vana” Gierig e diretta dal Maestro Giancarlo De Lorenzo, l’interprete tedesca ha attraversato un repertorio che va da Kurt Weill a Astor Piazzolla, da Marguerite Monnot a Martin Gellner, con arrangiamenti pensati su misura per la serata sanremese. Ogni brano è stato un piccolo atto teatrale, un’interpretazione viva e vibrante che ha tenuto il pubblico letteralmente con il fiato sospeso.

Non sono mancate emozioni né sorprese, tra cui la forza evocativa con cui Lemper ha trasformato il palcoscenico in un salotto parigino o in un caffè berlinese degli anni Venti, con un’eleganza fuori dal tempo. La sua è una carriera costellata di successi, che l’ha vista lavorare anche nel cinema accanto a nomi come Marcello Mastroianni e Sophia Loren nel film “Prêt-à-Porter” di Robert Altman, o diretta da Woody Allen in “Magic in the Moonlight”. E sabato, a Sanremo, ha aggiunto un altro tassello memorabile a questa lunga parabola artistica.

Il pubblico ha risposto con calore ed entusiasmo, tributando lunghi applausi, visibilmente rapito dall’atmosfera costruita nota dopo nota. Una di quelle sere in cui “esserci” conta. Perché la musica, quando è incarnata con questa potenza e sensibilità, non si ascolta soltanto: si vive. E Sanremo, ancora una volta, ha saputo offrire una scena all’altezza di un’artista internazionale che continua a raccontare il mondo attraverso la sua voce.

(Foto di Erika Bonazinga)

Andrea Musacchio

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