Voci d’acqua e di terra 2025: prendi un paesino dell’entroterra ligure, immagina un progetto dove la voce diventa strumento di unione e di bellezza, cerca un direttore di coro, una guida escursionistica, un nutrito gruppo di amici che diano una mano. Quando la prima edizione del Campus “Voci d’acqua e di terra” ha cominciato a prendere forma nella testa degli organizzatori (il direttivo del Coro “Troubar Clair”) era difficile immaginare un risultato così.
Venticinque bambini e ragazzi (alcuni arrivati addirittura dalla Sardegna!) hanno vissuto questa esperienza nell’accogliente Ostello delle Alpi Liguri di Rocchetta Nervina. Il coordinamento e la gestione delle attività a cura di Giacomo Perotto, giovane musicista, insegnante di clarinetto e direttore di coro; lo studio di un ricco repertorio di musica corale affidato a Matteo Guerrieri, genovese, cantante, direttore di coro e di orchestra; l’accompagnamento musicale con la collaborazione di Mario Molinari, musicista e direttore artistico del Coro Troubar Clair; le uscite sul territorio per immergersi nella natura proposte con la magia della passione dalla guida escursionistica ambientale Teresa Calvieri; una rete fittissima di volontari che in amicizia hanno donato tempo ed energia.
Sono stati gli ingredienti di questa settimana durante la quale voci, musica, terra, acqua si sono miscelate in un’esperienza non solo artistica, ma prima di tutto umana. Culminata con il concerto finale in cui, davanti a un centinaio di persone emozionate, i giovani protagonisti del campus hanno presentato il ricco repertorio studiato durante la settimana. Un programma ricco di sonorità provenienti da luoghi ed epoche molto diverse e di messaggi ricchi di significato ha riempito piazza don Antonio Viale animata dalla freschezza dei giovani coristi. Un paesino dell’entroterra ligure, un progetto dove la voce diventa strumento di unione e di bellezza, un direttore di coro, una guida escursionistica, un nutrito gruppo di amici che danno una mano: questo il Campus “Voci d’acqua e di terra” il cui motivo di fondo è stato la scelta di proporre la voglia di cantare e di mettersi in gioco insieme agli altri attraverso la particolare esperienza collettiva che è il coro, dove tutti hanno il loro spazio e ciascuno la propria importanza.
Fra commozione e abbracci, dediche e ringraziamenti l’ostello ha salutato tutti i partecipanti, con una promessa: "Ci rivediamo a luglio 2026 per la seconda edizione".

















