A pochi giorni dall’avvio della demolizione del ponte ferroviario sul torrente Argentina, tra Riva Ligure e Arma di Taggia, il clima in paese si è fatto decisamente rovente. La notizia, che già nei giorni scorsi aveva sollevato preoccupazioni per l’impatto che la chiusura della pista ciclabile avrà per tutta l’estate e oltre, ora ha acceso anche il malumore per quella che molti cittadini considerano una modifica sostanziale al progetto: la mancata realizzazione della passerella provvisoria, che nel piano originario era prevista per garantire il transito durante i lavori.

Ad Arma di Taggia si moltiplicano le prese di posizione. Tra chi propone una segnalazione a Striscia la Notizia e chi, come l’ex consigliere comunale Jacopo Siffredi, lancia l’idea di una protesta pacifica per evitare l’abbattimento, il dibattito cittadino è più che mai acceso.
Anche il consigliere di minoranza Giuseppe Federico è intervenuto, sottolineando: "Tra cinque giorni il ponte sarà demolito. Una demolizione che avverrà senza la passerella provvisoria, che avrebbe potuto essere utile anche agli stessi operai per attraversare il cantiere. Il suo costo era stimato intorno ai 250mila euro, su un intervento complessivo da 5 milioni di euro per la sostituzione dell’intera infrastruttura. Il cronoprogramma prevede un totale di 537 giorni di lavori, cioè circa 18 mesi. In origine si parlava di 588 giorni, ma la rinuncia alla passerella ha consentito un taglio di 51 giorni sui tempi. Si tratta di un progetto definitivo, di competenza regionale e finanziato con fondi PNRR. Non è un progetto comunale, ma avrebbe comunque dovuto recepire, tra il 2021 e il 2023, tutte le osservazioni presentate dagli enti coinvolti".
Il consigliere conclude poi la sua analisi domandandosi: "Il Comune di Taggia ne ha fatte (osservazioni)? Forse i cittadini meritano molto più di un semplice comunicato stampa pubblicato una settimana prima e molto più del silenzio davanti alle tante voci di dissenso da parte di chi, per tanti altri argomenti, invece, comunica, celebra, commemora e soprattutto illude di essere #sempreinsiemeavoi”.
Intanto il malcontento si fa sentire sempre più forte sui social e tra i commercianti e residenti, preoccupati sia per l’impatto che il cantiere avrà in piena stagione turistica, sia per l’affetto di una comunità verso un’infrastruttura che ha fatto la storia di due paesi come Arma di Taggia e Riva Ligure.



















