A partire da lunedì 3 giugno sarà interdetto l’accesso alla pista ciclopedonale tra il parcheggio di zona Darsena ad Arma di Taggia e regione Prati a Riva Ligure. La chiusura si protrarrà per tutta la stagione estiva (fine lavori prevista per dicembre 2026) e servirà a consentire la demolizione del ponte ferroviario (non si tratta del ponte storico originario, che fu distrutto dagli Alleati durante la ritirata tedesca nella Seconda guerra mondiale e successivamente ricostruito, ndr) attualmente in uso e la costruzione di un nuovo ponte a campata unica, intervento inserito nel piano regionale per la messa in sicurezza idraulica del torrente Argentina, finanziato con fondi PNRR.

La chiusura avrà un impatto significativo sulla fruizione della ciclabile costiera tra Ospedaletti e Imperia — una delle principali attrattive turistiche del territorio — soprattutto durante la stagione estiva, con inevitabili ricadute anche sulle attività commerciali. In una mattinata piuttosto “calda”, anche sul piano delle polemiche, i comuni coinvolti, Taggia e Riva Ligure, non negano il disagio, ma difendono con decisione l’intervento, ritenuto prioritario per la sicurezza e il futuro della zona.
Mario Conio, sindaco di Taggia, spiega: “I lavori andranno avanti per tutta la stagione estiva. È vero, il momento non è dei migliori, ma questo è un finanziamento legato al PNRR, con scadenze precise che non si possono posticipare. Capisco e comprendo i disagi dei cittadini, ma bisogna fare qualche sacrificio. Cercheremo di comunicare al meglio per limitare le difficoltà, ma non dobbiamo perdere di vista il valore dell’opera. In un Paese che paga un prezzo altissimo ad ogni pioggia, interventi di questo tipo vanno apprezzati”.
Giorgio Giuffra, primo cittadino di Riva Ligure, usa una metafora efficace: “Non guardiamo il dito, ma la luna. Mettere in sicurezza definitivamente un’area tanto sensibile ci farà dimenticare i disagi una volta terminato il cantiere. Avevamo auspicato una passerella provvisoria, ma abbiamo capito le motivazioni tecniche che lo impediscono. Ora stringiamo i denti. Fermare i lavori significherebbe perdere un’occasione irripetibile. È un treno che passa e non torna più. Cercheremo di avvisare e informare i cittadini il più possibile”.
Entrambe le amministrazioni condividono la consapevolezza che il disagio è reale, soprattutto in un periodo cruciale per il turismo e l'economia dei due comuni, ma invitano i residenti e i visitatori a guardare oltre, al beneficio strutturale che il nuovo ponte e la sicurezza idraulica porteranno al territorio. L’obiettivo, come ricordano Conio e Giuffra, è più grande: “Dobbiamo difendere un territorio fragile e valorizzarlo in modo duraturo”.
Eppure, come detto in apertura, questa mattina non sono mancate le critiche e i dubbi da parte dei residenti ma anche da parte di Giuseppe Federico del gruppo di minoranza Progettiamo il Futuro di Taggia, che parla apertamente di un “triplete di sconfitte” per il sindaco Mario Conio. In una nota giunta in redazione subito dopo la notizia della chiusura del ponte, il consigliere elenca tre episodi che, a suo giudizio, rappresentano il fallimento delle politiche amministrative del comune taggiasco: la gestione del cantiere per l’abbattimento del ponte sulla ciclabile, la mancata assegnazione della Bandiera Blu per il secondo anno consecutivo e i disagi legati alla viabilità estiva.
Secondo Giuseppe Federico, la mancata realizzazione della passerella provvisoria sul torrente Argentina — nonostante fosse prevista nel progetto esecutivo regionale — comporterà almeno 14 mesi di cantiere, con forti disagi per residenti e turisti, “non sempre giustificabili con la messa in sicurezza idrogeologica”. A ciò si aggiunge la “riconferma della sconfitta delle politiche turistico-ambientali della giunta” per via dell’ennesima esclusione dalla Bandiera Blu, e una viabilità definita “caotica e pericolosa”, tra cantieri, deviazioni e modifiche al sistema tariffario dei parcheggi comunali ritenute "inutili". Il tutto, conclude Federico, accompagnato dalle “solite giustificazioni del sindaco”, che a loro dire si trincererebbe dietro motivazioni tecniche o istituzionali senza affrontare le criticità con visione e concretezza.
Mai chiosa fu più facile: l’estate a Taggia e Riva Ligure si preannuncia bollente, ma stavolta il caldo tipico della Riviera dei Fiori non c’entra.














