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Attualità | 16 maggio 2025, 12:21

Mense scolastiche in Liguria: costi tra i più alti d’Italia, in provincia di Imperia si toccano i 106 euro al mese

La Liguria si conferma tra le regioni italiane con le mense scolastiche più care, al pari della Lombardia e seconda solo all’Emilia-Romagna

Mense scolastiche in Liguria: costi tra i più alti d’Italia, in provincia di Imperia si toccano i 106 euro al mese

Con un costo medio di 103 euro al mese per famiglia, la Liguria si conferma tra le regioni italiane con le mense scolastiche più care, al pari della Lombardia e seconda solo all’Emilia-Romagna. È quanto emerge dall’VIII Indagine nazionale di Cittadinanzattiva sui costi delle mense nelle scuole dell’infanzia e primarie. Un dato che pone la questione non solo in termini economici, ma anche di equità territoriale e accesso al servizio.

Nel dettaglio, i dati relativi alla provincia di Imperia fotografano una situazione in linea con la media ligure, ma con cifre ancora più elevate. Ad Imperia, infatti, si registrano 5,30 euro a pasto, per un costo mensile di 106 euro e annuale di 954 euro, sia per le scuole dell’infanzia che per le primarie. Più in generale, tra i capoluoghi liguri, Savona è la più costosa con 5,50 euro a pasto (110 euro al mese), mentre Genova è la più economica con 4,62 euro (92 euro mensili).

Se da un lato la Liguria si distingue per la copertura del servizio mensa — il 59,1% degli edifici scolastici è dotato di mensa, contro una media nazionale del 34,5% — dall’altro il costo per le famiglie resta una criticità. Anche se il PNRR ha previsto 12 interventi sul territorio regionale, di cui solo 2 riguardano nuove costruzioni, l'impatto sulle famiglie resta significativo.

Cittadinanzattiva sottolinea come le mense scolastiche debbano essere riconosciute come servizio pubblico essenziale, e che sia fondamentale impedire ogni forma di esclusione degli alunni provenienti da famiglie in difficoltà economiche. L’appello è chiaro: rendere stabile e aumentare il fondo nazionale contro la povertà alimentare scolastica, introdotto con l’ultima legge di Bilancio, ma ancora in attesa del decreto attuativo.

In Liguria esistono attualmente 508 mense scolastiche, ma la necessità di nuove strutture resta forte, soprattutto nelle aree interne e nei comuni con un alto numero di alunni ma servizi inadeguati. Per questo, Cittadinanzattiva propone un piano quinquennale successivo al PNRR, per garantire il tempo pieno a partire dalla primaria e ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud.

Non solo strutture e costi. Il report propone anche un nuovo approccio alla qualità dell’alimentazione scolastica, con più trasparenza nella filiera di approvvigionamento, maggiore attenzione ai prodotti biologici e locali, un ruolo attivo delle Commissioni Mensa e il coinvolgimento degli studenti nei percorsi di educazione alimentare.

La fotografia scattata dall’indagine evidenzia luci e ombre: se la Liguria può vantare una buona copertura del servizio, i costi elevati rischiano di minare l’equità e l’accesso a un diritto fondamentale, soprattutto in territori come l’entroterra imperiese o le aree economicamente più fragili. Serve una strategia a lungo termine, per garantire a tutti i bambini un pasto sano, sicuro e accessibile, ogni giorno.

Andrea Musacchio

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