Un consiglio comunale complessivamente tranquillo si è improvvisamente acceso quando si è giunti a discutere la questione dell'ingresso del socio privato in Rivieracqua, oggetto di dibattito nel corso della campagna elettorale e che ora vedrà l'ingresso di Acea Molise, che diventerà socio di minoranza. Ad accendere il dibattito è stato il consigliere leghista Daniele Ventimiglia, che già durante la commissione consiliare di ieri pomeriggio aveva esternato perplessità nel momento in cui tutti i commissari presenti hanno approvato la pratica in esame, sottolineando come il vicesindaco Fulvio Fellegara e la sua coalizione si fossero detti in corso di campagna elettorale contrari, sostenendo l'importanza dell'acqua pubblica.
"Il vicesindaco Fellegara - dice Ventimiglia nel suo intervento - avrebbe dovuto quantomeno lottare fino alla fine contro l'ingresso del privato. I suoi consiglieri (quelli che hanno sostenuto Fellegara come candidato, ndr.) hanno votato a favore. Mi sarei aspettato che vi legaste alla sedia per protestare contro questa norma e non votarla. La società è entrata con il 48%, ma nella commissione di ieri non è passato un concetto: che a decidere tutto è l'amministratore delegato. E vi assicuro che Acea avrà il totale controllo delle rate. E questo sarà per 18 anni. Io spero che rimanga nel territorio la questione dell'acqua, ma così non sarà, perché le decisioni saranno prese dall'A.d., che non sarà del territorio".
"Le scelte politiche sono state compiute nei mesi precedenti, quando il consiglio comunale di aprile aveva approvato la questione del privato - risponde il vicesindaco - Rivendico quanto detto in campagna, che non volevamo il passaggio al privato. Se devo scegliere una rappresentanza o meno del Comune nel consiglio, le voglio. Condivido alcune osservazioni da lei fatte, ma non condivido la conclusione, secondo cui il territorio non sarà rappresentato. Mi aspetto che sarà il consiglio provinciale a intervenire qualora il privato debba fare il suo interesse". Alle sue parole ha fatto eco il consigliere Marco Cassini del Pd, sottolineando le responsabilità della decisione.
"Mi pare ci si stia arrampicando sugli specchi - risponde Ventimiglia - si poteva abbandonare l'aula in corso di votazione. Nessuno entra con 40 milioni di euro se una società ha fatto 100 milioni di euro. Anche io ero per l'acqua pubblica, ma con questi debiti non era possibile. Chiedo solo coerenza da parte del vicesindaco".
Risponde il consigliere Massimo Rossano: "Nei precedenti mesi eravamo tutti d'accordo sull'acqua pubblica, ma ci siamo trovati un bivio, se far fallire Rivieracqua. Sono convinto che la scelta fatta sia stata giusta, anche per questioni di tutela del lavoro, visto che si sarebbero create difficoltà ad altre aziende. Non è stata una decisione facile per l'amministrazione Biancheri, ma mi sarei aspettato qualcosa di più da parte del sindaco e dai suoi interventi, per tutelare le variazioni delle tariffe. Vorrei poi avere un quadro su quelle che saranno le conseguenze di questa pratica, le conseguenze sulle aziende, sui dipendenti e sul territorio".
"Gli sviluppi della vicenda Rivieracqua sono indicati nella bozza da approvare - ha detto il sindaco Alessandro Mager - Io già in campagna dicevo che non si potesse fare altrimenti. La procedura è a evidenza pubblica, le imprese locali hanno aderito alla proposta concordataria e saranno oggetto il prossimo anno. Condivido perplessità per quanto riguarda la gestione e ovviamente vigileremo, ma su certi aspetti non possiamo intervenire, perché sono nelle mani dei tribunali".
Bisogna sottolineare che l'ingresso di Acea Molise in Rivieracqua avverrà come socio di minoranza: il 52% della società rimarrà in mano al pubblico e l'ingresso del privato avrà principalmente il compito di risanare la difficile situazione finanziaria in cui la società si trova.