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Attualità | 25 marzo 2024, 17:37

Restituzione dei beni confiscati alla mafia: importante incontro tra Libera e la Cigl (Foto)

"Mentre altrove si respirano guerre e vendette, qui si sente oggi il valore della condivisione e della speranza"

Restituzione dei beni confiscati alla mafia: importante incontro tra Libera e la Cigl (Foto)

Importante, quello organizzato dallo SPI-CGIL, che ha sempre sostenuto ‘Libera’ nell’impegno per la restituzione dei beni alla collettività. “Ci tornano ad ogni istante alla mente le parole di Don Pino Puglisi ‘Se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto’. Le bandiere rosse del sindacato con quelle variopinte di Libera, la presenza delle Istituzioni, degli amministratori pubblici, la Commissione Regionale Antimafia, i rappresentanti dei pensionati di ogni categoria, noi volontari di Libera, un gruppo di disabili della SPES e cinque ragazze dei Missionari Scalabriniani, mandate qui dalla Caritas Intemelia per il loro servizio”.

I peschi, già carichi di boccioli rosa intenso sembrano essere d’accordo: è una giornata di primavera. Mentre altrove si respirano guerre e vendette, qui si sente oggi il valore della condivisione e della speranza. Molti gli interventi istituzionali e il Viceprefetto Aggiunto Francesco Cardellicchio porta i saluti del Prefetto Valerio Massimo Romeo: si respira, in questo contesto di lavoratori che hanno dedicato la vita al servizio per le proprie famiglie e per il bene di tutti, la voce dell’Istituzione, presente e amica, al loro fianco anche e soprattutto in questo luogo in cui la violenza e il parassitismo della mafia hanno lasciato una profonda ferita che col tempo stiamo sanando insieme.

Seguono i saluti del Sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito, che ci dice dell’impegno attuale e futuro del Comune, da questa fase di transizione sino all’assegnazione definitiva. Dopo mesi di approfondimento di questa tematica, tanto nuova quanto complessa, ascoltiamo la sua determinazione: proseguiamo per l’educazione alla legalità dei nostri ragazzi e diamoci da fare per trovare i fondi necessari per poter al più presto iniziare i lavori di riadattamento a scopi sociali.

Apre gli interventi Giampiero Garibaldi, neosegretario dello SPI-CGIL Imperia, che propone un’ampia analisi sulla situazione dell’ordine pubblico nella nostra provincia e conferma il sostegno dello SPI alle attività di Libera, compreso il prossimo campo estivo. Poi è il turno del Prof. Roberto Centi, Presidente della Commissione Regionale Antimafia; arriva da La Spezia e ha portato con sé molti plichi freschi di stampa contenenti la nuova legge regionale relativa alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie “un testo unificato, approvato all’unanimità il 19 marzo da tutto il Consiglio Regionale, che dà fondi certi (600.000 euro) annui per il riuso sociale dei beni confiscati, fondi, appartamenti, terreni, che in Liguria sono circa 450 distribuiti su tutte le province. La Legge prevede corsi di formazione per il personale dei Comuni, anche quelli più piccoli, accordi e protocolli da definire d’intesa con università, prefetture, associazioni ed enti del territorio per creare reti che possano rispondere al bando in modo sinergico e strutturato. La valorizzazione di questi beni non avrà solo un grande valore simbolico ma potrà rispondere alle emergenze abitative, ai bisogni delle associazioni impegnate nel campo della disabilità, della lotta alla criminalità, delle nuove e vecchie povertà, delle malattie terminali, con opportunità lavorative per chi ne ha bisogno”.

Mentre Centi termina il suo intervento, arrivano le giovani volontarie Scalabriniane a salutare. Hanno lavorato dalle 9 di nella casa più lurida e maleodorante del complesso abitativo, con guanti e sacchi neri, per ripulire due stanze lordate dai mafiosi che avevano lasciato i segni tangibili di quanto fosse vera la frase di Peppino Impastato: la mafia è una montagna di m… Sì, è da agosto che cerchiamo di rimediare al danno lasciato da persone la cui vita sbagliata ha condotto a esprimere con le mazze e senza alcun ripensamento: “Se non è mio, non è di nessuno”. Le ragazze sono entusiaste e soddisfatte per aver restituito luce e bellezza a questo luogo che sta diventando, nella condivisione di tutti, un centro di legalità e giustizia, e di riscatto per la nostra Liguria.

Seguono poi gli interventi delle due Consigliere Regionali, Chiara Cerri e Mabel Riolfo, che confermano l’impegno di tutti gli schieramenti politici per la realizzazione di questo progetto sociale.

Poi Libera: “Dedichiamo la nostra azione alle Vittime Innocenti, un’azione di cambiamento e speranza, non di vendetta. Le mafie qui sono state sconfitte, la giustizia ha fatto il suo corso, le famiglie restituiscono il maltolto al Ponente ligure, la legalità che hanno disprezzato e violato e molti dei beni che hanno rapinato, così tutto ciò che hanno preso andrà ai più deboli: ai disabili, ai senza casa, ai malati, ai migranti e alle donne bisognose di aiuto. Qui mostriamo i simboli di violenza, di lusso smodato, di autocelebrazione e appropriazione indebita di santi, fede, religione e di Dio stesso. Sono gli stessi oggetti che facciamo vedere ai giovani che vengono in visita didattica, che li osservano con curiosità e disgusto, insieme con le insegne, i loghi, le sponsorizzazioni che le “loro aziende” usavano per travestirsi da “bravi e capaci imprenditori”. Ecco dunque i segni delle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Nord, ecco la legalità che può vincere se ce ne occupiamo insieme”.

Le conclusioni spettano ovviamente a Ivano Bosco, il segretario regionale dello SPI-CGIL, che completa il nostro percorso raccontandoci il difficile cammino compiuto dal Sindacato che ha scelto da sempre la via della Legalità e della Giustizia. La sua ampia relazione ricostruisce la storia delle battaglie dei lavoratori per i diritti e le garanzie di sicurezza. Ci richiama alla memoria momenti essenziali della nostra storia e figure di straordinario valore morale quali Pio La Torre, al quale dobbiamo la legge 646 dell’82 che per prima introdusse l’art. 416 bis (reato di associazione mafiosa) e le prime misure patrimoniali contro i mafiosi.

Bosco ha richiamato alla memoria anche quel periodo oscuro della nostra storia chiamato gli “anni di piombo” rendendo onore alla figura di Guido Rossa, il sindacalista dell’Italsider che aveva denunciato le infiltrazioni terroristiche ed era stato ucciso barbaramente dalle Brigate Rosse. Un lungo cammino, quello della CGIL che continua al fianco degli ultimi, dei lavoratori migranti e delle vittime del caporalato e del lavoro nero.

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