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Eventi | 20 ottobre 2023, 12:49

Alla 46ª Rassegna della Canzone d’Autore è la giornata dei Premi Tenco, Carmen Consoli: “Mio padre sarebbe orgoglioso di me”

Questa sera sul palco anche Eugenio Finardi, Ron e Angelo Branduardi e il Premio Yorum Aeham Ahmad, pianista siriano-palestinese

Le immagini dalla sede del Club Tenco

Le immagini dalla sede del Club Tenco

Dopo una “prima” all’insegna della tradizione, anche la seconda giornata del 46° Premio Tenco prosegue nel pieno spirito della rassegna con i grandi nomi del cantautorato italiano pronti a calcare il palco del Teatro Ariston. Questa sera spazio ai Premi Tenco 2023 Carmen Consoli, Eugenio Finardi e Ron, mentre Renzo Arbore, Premio come Operatore Culturale, non potrà essere presente per ritirare il riconoscimento, ma ha dimostrato la propria vicinanza alla rassegna con un videomessaggio.

In scaletta anche l’esibizione di Angelo Branduardi, Premio Tenco nel 2022 ma impossibilitato a esibirsi l’anno scorso.
La giornata, come da tradizione, è stata aperta dagli incontri delle 12 nella sede del Club Tenco alla ex stazione ferroviaria.

Mio padre sarebbe molto orgoglioso di me e oggi penso, insieme a Stefano Senardi, “ce l’abbiamo fatta” - così ha esordito Carmen Consoli nella sede del Club Tenco - ancora sono incredula, la gente crede in me più di me. Non posso nascondere la sorpresa e ringrazio tutti, anche i detrattori che sono sempre stati uno stimolo a migliorare. Ho pensato di presentarmi in acustico perché le mie canzoni nascono così in casa mia. Sono a trent’anni di carriera e per i prossimi 30 voglio continuare a fare la mamma e la prima canzone che ho suonato con mio figlio è stata proprio “Vengo anch’io”. Sto studiando all’università e vorrei laurearmi, sono iscritta ad Architettura e Design”.

Premio Tenco anche per Ron, che si è raccontato questa mattina in conferenza stampa: “Vado molto a istinto anche a seconda del luogo in cui mi trovo e vado a prendere quello che mi sembra più adatto, ma sono canzoni che ho cantato per tutti. Suonerò le mie canzoni e anche una bella cosa. Era il 1972, avevo appena fatto “Il gigante e la bambina” e arrivò dalla Regione Sicilia la richiesta di fare tre concerti con Lucio Dalla. È stata una bellissima esperienza, siamo partiti con la nave da Napoli ed è successo che i musicisti si mettessero tutti a dormire e io mi misi a strimpellare la mia chitarra e venne fuori una strofa. E così è venuta fuori  la melodia di “Piazza grande”, Lucio si svegliò e mi disse “Bella questa roba”. E così è nata la canzone, anche se in quel momento non aveva ancora un testo”.

Molto emozionato Eugenio Finardi nel ricevere un Premio Tenco che è l’alto riconoscimento per la sua produzione: “Sono onorato, questo è il termometro della canzone italiana insieme all’altro Festival. Questo è l’anno degli underdog e io sono sempre stato un outsider. La musica per me è il contatto con l’assoluto cosmico, le stelle stanno lì dove sono per via della musica, la musica per me è sacra. Le parole sono invece estremamente individuali, ognuno di noi ha la propria personale semantica. L’unione di queste due cose rende le parole un po’ più assolute e la musica un po’ più personale. E qui la celebriamo. Dedico questo premio a tutti gli artisti che ho incontrato e che ho amato e con cui ho metaforicamente fatto l’amore. Ci vedrete “fare l’amore” questa sera, sarà pornografia musicale”.

Ho imparato a suonare per strada a Genova - ha raccontato Armando Corsi, leggendario chitarrista protagonista questo pomeriggio alle 18 nella ex chiesa di Santa Brigida - e suonavi dalle 9 alle 3 di notte, abitavo in periferia e aspettavo l’autobus delle 5,12. Quella è stata la scuola della vita, la più grande scuola musicale”.

Il Premio Yorum, creato in collaborazione con Amnesty International per dare visibilità agli artisti che lottano per la libertà e i diritti umani a rischio della loro stessa vita, è stato assegnato ad Aeham Ahmad, pianista siriano-palestinese, ospite questa mattina nella sede del Club Tenco, visibilmente emozionato per il riconoscimento: “Sono orgoglioso e felice di essere qui. Tante cose sono cambiate in questi 10 anni anche per la mia famiglia, ma niente è cambiato in Palestina, Afghanistan e Iraq. Suono musica per la pace, ma non vediamo pace in Medio Oriente. Dobbiamo insidiare a parlare con il suono della musica e non con il rumore della guerra. Dovremmo iniziare a stare insieme. Questa sera suonerò brani del mio nuovo album con suoni jazz e orientali con vocalizzi”.

Il programma di oggi
Alle 12 appuntamento nella sede del Club Tenco alla ex stazione ferroviaria per le conferenze stampa degli artisti, mentre alle 15.30 al cinema Ritz è in programma la proiezione del film di Giorgio Verdelli “Vengo anch’io!” su Enzo Jannacci. 
Alle 18 nella Pigna, all’ex chiesa di Santa Brigida, il concerto di Armando Corsi, conduce Sergio Secondiano Sacchi.
Alle 21, infine, il live al Teatro Ariston con: Aeham AhmadAngelo BranduardiPatrizia CirulliCarmen ConsoliEugenio Finardi e Ron

Le motivazioni dei Premi Tenco 2021 

Carmen Consoli
Quella di Carmen Consoli è un’opera di importante impegno culturale. È un’artista perfettamente consapevole della propria strada. La sua stessa carriera, il suo sviluppo in continuo divenire, ha dimostrato che le canzoni sono andate di pari passo al maturare della persona. Dai primi dischi carichi di una freschezza rock, Carmen ha saputo asciugare la forma e restare ribelle nell’attitudine, viva nella ricerca musicale continua, per raccontare in modo incisivo quella realtà inaccettabile che la canzone ha la capacità di denunciare e combattere.

Eugenio Finardi
Irrompendo con la sua carica giovanile sulla scena cantautoriale italiana, è stato uno dei protagonisti della stagione degli anni Settanta. Ha inneggiato alla musica ribelle che cominciava a diffondersi e alle radio libere che in quegli anni facevano la loro apparizione. Partendo dalla sua cultura rock non si è fermato lì, ma ha continuato a visitare nuovi linguaggi musicali e, alternandosi tra le sonorità della chitarra elettrica, classica, portoghese e di quelle di un’orchestra d’avanguardia, ha prestato voce al blues, al fado, alla canzone napoletana o alle canzoni di Vladimir Vysotskij. Un autore e cantante mai statico, ma sempre alla ricerca di nuove forme. Come si conviene a un Premio Tenco.

Ron
Quello che poteva sembrare il tipico sprint di un giovanissimo cantante, destinato – al pari di tanti altri – a qualche quarto d’ora di meritata celebrità, si è rivelato invece la marcia costante e inarrestabile, costellata di numerosi grandi successi scritti per sé e per altri grandi cantautori, di un artista caparbio e meticoloso, capace di crearsi una carriera di lungo corso. La sua affermazione anche presso il grande pubblico dimostra come si possano congiungere freschezza e intelligenza, e come sia possibile esprimere versi poetici con orecchiabilità ritmica.

Renzo Arbore (Operatore Culturale)
Evidenziando le sue radici musicali divise tra Napoli e New Orleans, l’alternarsi compiaciuto di clarinetto e chitarra è sempre una divertita chiamata a raccolta dei compagni di viaggio di cui ha una continua necessità, quasi a conferire valore al famoso aforisma di Vinicius de Moraes, fatto proprio da Amilcare Rambaldi, “La vita, amico, è l’arte dell’incontro”. Inventore di spettacoli, straordinario valorizzatore di talenti e direttore d’orchestra di divertite passerelle musicali, ha sempre messo l’intelligenza creativa al servizio di leggerezza e ironia costituendo nel nostro panorama artistico un esempio unico e imparagonabile. A Renzo, con infinita gratitudine.

Pietro Zampedroni

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