Si terrà il 23 settembre il prossimo ‘sciopero globale per il clima’, una data scelta a livello internazionale per dare voce alle rivendicazioni ambientali e sociali: nella nostra provincia prenderà la forma di un corteo con partenza alle 10 in piazza Colombo a Sanremo.
“Dopo un’estate di ondate di calore e crisi idriche dovute al riscaldamento globale – dicono gli organizzatori - scenderemo nelle piazze di tutto il mondo per chiedere di concentrare gli sforzi internazionali e locali sulla crisi climatica e sociale. Abbiamo circa 6 anni per cambiare rotta ed evitare le conseguenze più drammatiche dell’emergenza ecologica”.
In Italia lo sciopero cadrà due giorni prima delle elezioni politiche, previste il 25 settembre: è una data dalla portata storica, poiché si sceglierà il governo che guiderà l’Italia per i prossimi 5 anni, cruciali nella transizione ecologica e decisivi per evitare il collasso eco-climatico.
La scienza parla chiaro. L’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo intergovernativo che unisce più di 3.000 tecnici e scienziati da più di 195 paesi su base volontaria, ribadisce come il cambiamento climatico che stiamo vivendo è stato causato dall’attività industriale umana e che per evitare il collasso ecologico dobbiamo agire ora nella riduzione delle emissioni. In particolare si richiede un dimezzamento delle emissioni entro il 2030 e la neutralità carbonica non più tardi del 2050.
Dimezzare le emissioni in 8 anni con i programmi politici attuali non è possibile. Bisogna iniziare seriamente ad agire per il clima. “La buona notizia – proseguono gli organizzatori - è che abbiamo già le soluzioni e i piani dettagliati per iniziare la decarbonizzazione, perché ce li fornisce la comunità scientifica: quindi investire sul rinnovabile, sul trasporto sostenibile, sulla riduzione dei consumi. Ogni euro speso nella mitigazione climatica e adattamento è un euro risparmiato in danni da eventi climatici estremi e ci permetterà di salvare vite umane. Chiediamo alla politica dunque che ascolti la scienza e metta finalmente le persone davanti ai profitti”.
“Non possiamo permetterci però – proseguono - né che queste misure acuiscano l’ingiustizia sociale, né che vengano applicate noncuranti dello status quo. Il concetto fondante di Fridays For Future è quello di giustizia climatica, che richiede che il peso economico e sociale della transizione ecologica e della crisi climatica non gravino maggiormente su determinate comunità e fasce della popolazione. Mettere le persone davanti ai profitti vuol dire anche questo. Chiediamo un trasporto pubblico sostenibile ed accessibile per chiunque, una riduzione delle diseguaglianze e una revisione del modello di crescita lavorativo e dei consumi”.
Tematica ambientale e tematica sociale sono inseparabili: la crisi climatica è una crisi sistemica, che necessita di un cambiamento sistemico. La lotta ambientale si unisce così alla lotta sociale dei lavoratori e delle lavoratrici, alla lotta anticlassista, antispecista, antirazzista: la transizione ecologica non può e non deve lasciare indietro nessuno.
“Abbiamo le soluzioni – terminano - abbiamo le conoscenze tecniche per attuarle, cosa stiamo aspettando? Chiediamo alla politica di agire ora, per il clima e per le persone. Convergiamo in piazza il 23 settembre a Sanremo, creiamo un momento intergenerazionale e intersezionale, uniamo voci, idee, battaglie. Scuotiamo la politica”.














