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Al Direttore | 21 giugno 2022, 14:10

Treno regionale fermo sotto il sole per circa un'ora e mezza, l'odissea di Alessandro

Il lettore racconta il grave disagio che ha dovuto subire, assieme a molti altri, sabato scorso su un convoglio della linea ferroviaria Albenga-Ventimiglia

Treno regionale fermo sotto il sole per circa un'ora e mezza, l'odissea di Alessandro

“Buongiorno, invio la presente al fine di segnalare la spiacevole disavventura accaduta sabato 18 giugno 2022 ai passeggeri presenti sul Treno Regionale 3060 diretto a Ventimiglia, sperando si posa far luce e dare i giusti chiarimenti per quanto accaduto, visto e considerato che pare sia passato tutto in sordina.

Nella mattinata di sabato 18 giugno siamo partiti da Albenga per Nizza per trascorrere una giornata in Provenza. Il Treno Regionale 3060 diretto a Ventimiglia con partenza 10:37 da Albenga ha avuto pare una avaria (ma non si sa bene cosa) quasi arrivati alla Stazione di Ventimiglia, praticamente ha iniziato a perdere velocità per poi successivamente fermare la corsa a qualche centinaia di metri dalla banchina principale.

Pensando si trattasse di una prassi adoperata in fase di arrivo, non ci siamo preoccupati, fino a quando però dopo qualche minuto, sono stati spenti i motori, luci e soprattutto l'aria condizionata.

Abbiamo iniziato a preoccuparci però nel vedere uscire il macchinista dalla propria cabina di guida e correre molto agitato verso la coda del treno. In primis abbiamo pensato si trattasse di un guasto o addirittura di un tragico evento già accaduto in quella tratta ferroviaria e quella zona di confine, anche perché dopo sono sopraggiunti 4 o 5 agenti della Polizia in presidio fuori dalla cabina locomotore e in coda del treno.

Siamo stati rinchiusi nel treno senza alcuna precisa notizia per oltre 40 minuti con finestrini chiusi e senza la possibilità di aprirli, con bambini e tante altre persone che iniziavano a preoccuparsi e alterarsi sia per il caldo che per la situazione di completo abbandono (rinchiusi sotto il sole senza aria e a soli 200 metri circa dalla banchina principale della Stazione di Ventimiglia). Soltanto successivamente, dopo appunto circa 40 minuti un agente di polizia è salito sul convoglio e alla nostra richiesta esplicita di aprire i finestrini è riuscito ad aprirli grazie alla necessaria chiave in dotazione alle ferrovie, ma senza comunicarci altre precise informazioni.

Siamo praticamente rimasti per 1 ora e 26 minuti all'interno del treno, fermo sotto il sole, con i finestrini chiusi per oltre 40 minuti e con tanto di maestranze fuori sulla ferrovia a guardarci senza riuscire a prendere decisioni immediate e adoperarsi in tempri tempi brevi secondo i protocolli di emergenza (ammesso che ci siano, visto quanto accaduto).

Il treno era affollato e abbiamo chiesto anche di aprire le porte per far entrare aria o eventualmente (visto le maestranze presenti sul posto a guardare e visto e considerato che comunque la circolazione dei treni sembrava interrotta) di farci scendere ad uno ad uno sulla vicina banchina che permetteva di raggiungere la Stazione di Ventimiglia (e parliamo di qualche centinaia di metri) visto e considerato che comunque sulla ferrovia, ripeto, erano presenti più di una dozzina di uomini delle forze dell'ordine tra Vigili del Fuoco, Polizia e persino alcuni uomini dell'esercito).

Alla fine  un nuovo macchinista, accompagnato da altri due tecnici è salito sul convoglio ed è riuscito a far ripartire il treno che in brevissimo tempo ha terminato la sua corsa sulla banchina principale della Stazione di Ventimiglia. 

Noi personalmente abbiamo perso 3 coincidenze ma, soprattutto con due bambini di 6 e 9 anni, potete capire la situazione quale sia stata e quale grave disagio e preoccupazione abbia creato. Stessa cosa per i tanti altri passeggeri, alcuni dei quali erano ormai esasperati.

Ci lascia perplessi tra l'altro anche il fatto che di tale notizia non ci sia traccia e non se ne sia parlato da nessuna parte, su nessun quotidiano online e/o altro mezzo di stampa, quando invece un fatto simile credo debba comunque avere rilevanza e considerazione, anche al fine di prevenire altri disagi simili in futuro.

88 MINUTI DI RITARDO, RINCHIUSI SOTTO IL SOLE PER 1 ORA E 26 MINUTI E PER 40 MINUTI SENZA LA POSSIBILITA' DI APRIRE I FINESTRINI. Una vera odissea, a quanto pare passata in sordina. Allucinante.

Invio la presente con la speranza di evitare in futuro situazioni del genere e magari aggiornare (o addirittura istituire) un protocollo rapido e sicuro per casi come questi.

Alessandro, un passeggero del Treno Regionale 3060”.

Redazione

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