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Attualità | 04 febbraio 2022, 09:58

"Fermiamo l’esternalizzazione dei servizi sanitari": lanciato l'appello dalla rete regionale SOS Salute Pubblica

"Siamo di fronte con tutta evidenza ad un ulteriore passo verso la crescente tendenza alla privatizzazione delle prestazioni sanitarie"

"Fermiamo l’esternalizzazione dei servizi sanitari": lanciato l'appello dalla rete regionale SOS Salute Pubblica

Com’era presumibile, dopo gli accordi previsti da Regione Liguria per l’Asl 3 genovese e l’Asl 2 savonese,  la partecipazione della sanità privata alla campagna vaccinale Covid-19 è arrivata anche nel territorio imperiese.

"A qualche giorno dalla decisione dell’esternalizzazione dell’hub di Taggia - evidenzia la rete regionale SOS Salute Pubblica - nonostante (grazie agli enormi sacrifici del personale sanitario) siano stati rispettati gli obiettivi vaccinali previsti, appare chiaro come anche nell’Asl 1 si continui a perseguire una logica emergenziale della gestione delle vaccinazioni. Ci chiediamo innanzitutto con quali standard e garanzie di qualità e sicurezza per gli utenti viene svolto il servizio. E’ del tutto evidente che la carenza di personale è la logica conseguenza di anni di programmazione al ribasso della sanità pubblica e di un blocco delle assunzioni che non ha eguali nel pur disastroso panorama italiano".

"Tutto ciò in un quadro generale in cui la Regione Liguria (dati della Corte dei Conti) ha speso 115 milioni di euro in meno del tetto previsto per il personale sanitario, destinando evidentemente i fondi disponibili ad altri capitoli non conosciuti e in cui i cittadini compartecipano alla spesa con  una quota pro-capite del ticket di 43 euro contro una media nazionale di 38 euro. Viene da chiedersi se la gestione organizzativa ed economica di un servizio primario ed essenziale risponda alle esigenze della comunità, se produca un effettivo risparmio dei costi, o piuttosto non si traduca soprattutto in carenze e peggioramento dei servizi che  rischiano di risolversi in un aggravamento della spesa sanitaria a carico di tutti i cittadini e a vantaggio delle imprese private. Viene da chiedersi inoltre se la pandemia ed il clima emergenziale non costituiscano il pretesto per approfittare di uno stato di shock collettivo al fine di accelerare quei processi di privatizzazione tanto cari al Presidente Toti in Liguria".

"Siamo di fronte con tutta evidenza - prosegue la rete - ad un ulteriore passo verso la crescente tendenza alla privatizzazione delle prestazioni sanitarie, che da una parte dissangua le finanze pubbliche e dall’altra crea disuguaglianze nell'accesso alle cure, trasformando il diritto all’assistenza ed alla tutela della salute in privilegio per chi se le può permettere; appare chiaro che l’obiettivo è l’affermazione del sistema privato (accreditato e non accreditato) accelerando lo smantellamento del servizio sanitario pubblico in atto da anni. Intanto il DDL Concorrenza, approvato dal Governo Draghi il 5 novembre scorso e che ha iniziato il suo iter parlamentare, si dimostra un inno al mercato, oggi ancor più stonato di fronte a una pandemia che del mercato ha pur rilevato i limiti".

"Un provvedimento che - termina - neanche tanto velatamente si propone di consegnare ai privati e alla finanza beni e servizi primari per la vita e la dignità delle persone, e lo fa inneggiando alla concorrenza, quando è evidente che si tratta di monopoli con profitti garantiti: si sta parlando ‘non solo’ di sanità (e salute) e di welfare ma anche di acqua, energia e trasporti".

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