I commercianti di Sanremo confermano che sarebbe stato meglio spostare il Festival di un paio di settimane. Anzi lo chiedono per le prossime edizioni. Tutto questo a prescindere dal periodo Covid. La data della kermesse canora è sempre stata al centro delle discussioni tra Rai, Comune e commercianti e quest’anno lo è ancora di più.
Da una parte la Rai vorrebbe addirittura portarlo a gennaio, per ragioni di audience, come accadeva negli anni ’50 e ’60 mentre da Sanremo rivendicano la possibilità di posticiparlo di un paio di settimane, a ridosso di San Valentino. Lasciando da parte il 2021, quest’anno la settimana precedente al Festival non ha visto quella magia a cui i sanremesi sono abituati, ma non dobbiamo dimenticare il difficile periodo Covid che si sta vivendo.
Confcommercio aveva, già quest’anno chiesto ufficialmente un rinvio, evidenziando le problematiche relative al Covid, ma in queste ultime ore lo ha confermato, pensando anche all’afflusso turistico e al clima che, nelle ultime settimane di febbraio sarebbero decisamente migliori.
Secondo Carlo Rovere di Confartigianato: “Fare il Festival all’inizio di febbraio è invece una spinta importante e, quindi non sarebbe male mantenere la data attuale. Ovviamente, qualsiasi cosa si decida, deve essere condiviso con la base e, comunque, la data deve essere pianificata con largo anticipo. Pur non volendo pensare che nel 2023 si debba ancora lottare con il Covid, servirà parlarne tra le associazioni di categoria in un tavolo unico, con le eventuali proposte da fare all’Amministrazione comunale. Per molti di noi c’è anche la fornitura agli alberghi e, in questo modo perderemmo molto lavoro che invece ci viene fornito in un momento morto. E non dimentichiamo che è importante parlare di Sanremo subito dopo le feste, sperando che il prossimo anno si possa tornare a una sorta di normalità, progettando quelle manifestazioni che negli ultimi due anni si sono fermate”.
“Il timore dei commercianti – ci ha invece detto Olmo Romeo di Cna – è che il Festival diventi come la Milano-Sanremo e i carri fioriti, che si limita alla manifestazione e basta. E il problema è solo la data perché non doveva essere accettata la prima settimana di febbraio ma andare verso la seconda o la terza dello stesso mese. Dobbiamo pensare che viviamo in un mondo che non esiste più e, quindi, la grande sfida della politica e dell’imprenditoria è quella di riadattarsi alle esigenze del mercato”.
Chiaramente il Covid contribuisce a tenere lontano i turisti: “Ci sono tante persone in quarantena, senza dimenticare che a fine febbraio o inizio marzo la città è ancora più bella anche se devo evidenziare quanto lo sia anche questa settimana per l’allestimento di piazza Colombo e via Matteotti. Ma se lo avessimo fatto tra un mese avremmo avuto un Festival ‘quasi normale’. La Rai punta a fare un Festival di audience ed è il suo mestiere ma noi, come associazioni e imprenditori dobbiamo far trovare la città nelle migliori condizioni e questo è il nostro. Ma ognuno deve lavorare secondo le proprie competenze”.
Romeo conferma che, comunque, i commercianti sono pronti: “Siamo a disposizione per far vivere al meglio gli operatori del settore e i turisti – termina – e la settimana scorsa non abbiamo lavorato con i turisti ma solo con clienti del posto, anche nell’ultimo weekend. Non abbiamo visto l’ondata che c’era negli anni scorsi e ci auguriamo di poter aprire un dialogo con l’Amministrazione, per parlare della data del Festival dei prossimi anni”.
Da parte sua Confesercenti, per bocca del presidente locale Mimmo Alessi: “Quest’anno la scelta poteva essere fatta a luglio e magari avremmo potuto decidere insieme. Ma fare le richieste di spostamento a dicembre era praticamente inutile perché non siamo noi a decidere e la macchina era già avviata. Per il futuro non credo che la Rai possa scendere a patti e, quindi, potrebbe essere anche un salto nel buio. Però possiamo assolutamente parlarne anche se la Rai ha interesse a farlo in questo periodo perché c’è l’assenza della Champions League e gli ascolti aumentano, senza dimenticare che fa più freddo e la gente sta più a casa”.




















