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Attualità | 17 gennaio 2022, 10:09

All'istituto 'Fermi-Polo-Montale' prendono il via due progetti dedicati al linguaggio audiovisivo

Iniziativa per guidare i giovani in un periodo storico di grande 'bombardamento' mediatico

All'istituto 'Fermi-Polo-Montale' prendono il via due progetti dedicati al linguaggio audiovisivo

La pervasività comunicativa dei media nelle nostre vite è oggi un dato di fatto, eppure la scuola italiana - a cui è affidato il compito di alfabetizzare la popolazione studentesca, insegnando a leggere e scrivere - ancora fatica a farsi carico anche dell’evidente necessità di alfabetizzazione al linguaggio dell’audiovisivo: come se le nuove generazioni, semplicemente perché native digitali, possedessero già le competenze utili ad una sua corretta lettura e produzione: purtroppo non è così. Se saper leggere un romanzo non implica anche la capacità di interpretarlo o di apprezzarne le scelte tecniche e stilistiche, così anche pensare che la nostra familiarità con il consumo di audiovisivi implichi una innata competenza nella loro decodifica ed interpretazione è una deduzione errata. La questione si fa più spinosa quando il bombardamento di contenuti mediatici cui sono sottoposti i giovani veicola messaggi non trasparenti e poco autentici, che collaborano a consolidare tutti quegli stereotipi culturali che rendono ancora difficile la costruzione di una realtà inclusiva”.

È con questa consapevolezza che l’I.I.S. 'Fermi-Polo-Montale', diretto dalla dirigente scolastica Antonella Costanza, inaugura due nuovi progetti che riflettono proprio sul linguaggio audiovisivo, promossi dalla professoressa Ambra Saitta per l’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing: l’uno, sulla grammatica di base del linguaggio audiovisivo, si svolgerà nel secondo quadrimestre; l’altro, sulle narrazioni di genere nel Novecento sino ad oggi, prenderà avvio già a gennaio. Punto di forza del progetto sarà l’integrazione di approfondimenti storico-letterari con interventi ad hoc a carattere più attualizzante, organizzati grazie alla preziosissima collaborazione di due professioniste del settore che subito hanno riconosciuto nello spirito del progetto quella stessa energia che anima loro e l’Associazione di cui sono socie fondatrici: Federica Nicchiarelli e Nicoletta De’ Vecchi, per l’Area Formazione di Women in Film Television and Media Italia - associazione che da anni promuove la parità di genere e l’inclusività nel mondo dello spettacolo e dei media. Il progetto sarà dunque orientato a far emergere, anche attraverso l’intervento di esperti esterni e la visione di video pillole prodotte sul tema da WIFTM Italia, quel fil rouge che lega le narrazioni di genere ereditate da una tradizione millenaria a quelle stereotipate dei moderni contenuti mediatici (pubblicità, videogames, cinema e serie tv). Non solo: ad indicare la via da percorrere sulla strada di una narrazione di genere realmente inclusiva, due proiezioni: il film vincitore del Nastro d’Argento 2021, Miss Marx, per la regia di Susanna Nicchiarelli, e il docufilm This changes everything, di Tom Donahue, concesso in visione per le classi del Fermi da Simona Garibaldi e Lilium Distribution che ne hanno gestito la distribuzione in Italia.  Ed è proprio dalla visione di questo straordinario docufilm che nasce l’idea del progetto: da esso bene emerge come la società viva immersa in una trama di storie dal carattere fortemente simbolico, che sin dalla notte dei tempi ci ha fornito modelli tra cui orientarci e a cui ispirarci. Ce lo insegnano le narrazioni della letteratura orale e popolare, quella che ha contribuito a plasmare il nocciolo duro del nostro immaginario collettivo, con la forza impressiva che solo possono avere le figure del mito e delle narrazioni sacre (si pensi alla rovinosa curiosità di Pandora o alla seduzione tentatrice di Eva!) o della tradizione fiabesca, nutritasi per secoli di principi forti e coraggiosi e principesse belle e buone, di maghi anziani e saggi e streghe cattive ed ammaliatrici. Il problema sorge – proprio come nel caso delle narrazioni del femminile - quando sin dalle origini la rappresentazione è distorta, spesso svilente e non dignitosa, finendo col fornire modelli per nulla inclusivi, in cui le nostre adolescenti non possono riconoscersi né trovare ispirazione per “puntare in alto”, proiettandosi nel futuro come reali protagoniste della storia che è la loro vita. Ed infatti la figura femminile è stata rappresentata per lungo tempo solo attraverso lo sguardo maschile e il filtro degli stereotipi, attivissimi ancora oggi seppur rivisitati in chiave moderna: alla principessa bella e buona ora si sostituiscono sui nostri schermi la moglie docile e remissiva o la ragazza della porta accanto, entrambe comunque espressione di un modello di donna sempre un passo indietro al suo “principe”; e quando il personaggio femminile si permette di essere più volitivo e determinato (complesso insomma!) di quanto non sia concesso alle ragazze perbene e benvolute, si scivola in un altro stereotipo ancora, la bad girl, reminiscenza della strega cattiva e ammaliatrice; per non parlare poi dell’ evergreen che vuole uomini e donne caratterizzati da qualità diverse ed innate e che preclude solo a lei l’esperienza eroica del viaggio e dell’impresa, cementando una tradizione culturale che ci ha abituati a immaginarla non forte, non coraggiosa, mai “pronta a”, rinchiusa nella torre più alta di un castello…che solo lui avrebbe potuto espugnare. Insomma, questi e non solo gli stereotipi di genere su cui il progetto vuole riflettere, insieme all’oggettivazione sessuale e alla disumanizzazione cui i media ancora riducono le immagini del corpo femminile, fenomeno che concorre a rendere sempre più difficile la lotta alla violenza di genere. L’appuntamento è dunque a gennaio, che fra le altre iniziative della scuola prevede anche il secondo incontro di Porte Aperte, il 18 gennaio, in cui le famiglie potranno approfondire l’offerta formativa dell’Istituto e visitarlo, incontrando direttamente i nostri docenti.

C.S.

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