La colazione al bar, per molti italiani, è un piccolo rito quotidiano. Ma a Sanremo – così come in molte città turistiche – sta diventando sempre più un’abitudine che pesa sul portafogli. Tra cappuccini sopra 1,90 euro e brioche che superano i 2 euro, il costo medio di una colazione al banco si aggira ormai intorno ai 4 euro, con punte ancora più alte in centro e nelle zone più frequentate da turisti. Una cifra che, moltiplicata per cinque giorni lavorativi, significa oltre 80 euro al mese per un’abitudine fino a poco tempo fa considerata alla portata di tutti.
Aumentano i prezzi, calano i clienti? Le cause sono molteplici: dall’aumento dei costi delle materie prime (caffè, latte, farine, energia) al caro-affitti per i locali commerciali, soprattutto nelle zone centrali. Secondo le associazioni di categoria, molti esercenti hanno assorbito i rincari finché possibile, ma oggi adeguare i listini è diventato inevitabile. A Sanremo, i rincari si sono fatti sentire. “Prima prendevo il cappuccino e due brioche, ora mi accontento del caffè”, racconta una donna. “È diventata una spesa da valutare”. Non mancano i locali che provano a contenere i prezzi o offrire formule colazione a prezzo fisso, ma la tendenza generale è al rialzo.
È davvero un lusso? Considerare la colazione un “lusso” può sembrare eccessivo, ma il termine non è lontano dalla realtà se si guarda al potere d’acquisto reale delle famiglie e alla frequenza con cui si ripete questa spesa. Una colazione fuori casa può oggi costare quanto un pasto casalingo per due persone, e in un contesto di inflazione e stipendi fermi, la questione non è più solo simbolica.
Secondo un’indagine nazionale condotta da Assoutenti, il prezzo medio della colazione è aumentato del 17% in cinque anni. E in molte città turistiche, Sanremo inclusa, ha superato i 3,80–4 euro a persona. “La colazione è diventata un piccolo lusso quotidiano – spiega l’associazione – che oggi molti italiani si concedono più di rado”. Il bar come termometro della città. Il tema, però, è anche culturale. A Sanremo, come in tutta la Riviera, il bar non è solo un luogo di ristoro ma uno spazio sociale, un crocevia di incontri. Il progressivo aumento dei prezzi rischia di colpire anche questa dimensione, restringendo l’accesso a uno spazio pubblico che era per tutti.
In attesa dell’estate e dei flussi turistici più intensi, molti esercenti si interrogano sul giusto equilibrio: mantenere la qualità senza allontanare la clientela locale. E anche i clienti si adattano, cercando nuove abitudini: dal caffè fatto a casa al “cappuccino on the go” nei distributori automatici. In fondo, una colazione che costa come un pranzo non è solo un cambiamento nel listino: è un segnale di trasformazione economica e sociale, anche in una città come Sanremo, dove l’eleganza è sempre stata di casa, ma anche il buongiorno era – fino a poco fa – alla portata di tutti.