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Vita religiosa a Ventimiglia: il convento degli Agostiniani. Il racconto di Pierluigi Casalino

Vita religiosa a Ventimiglia: il convento degli Agostiniani. Il racconto di Pierluigi Casalino

A forma di quadrilatero, il convento degli Agostiniani di Ventimiglia comprendeva un chiostro con volte a crociera sostenute da 24 colonne ottagonali e 4 strutture angolari portanti in laterizio. A pianterreno, oltre alla funzione di deambulatorio, il chiostro ospitava anche alcuni locali ad uso comune come il refettorio, la cucina, la sala capitolare. Al piano superiore erano collocate quattordici celle e la foresteria. I religiosi residenti erano nove: sei sacerdoti, un chierico e due conversi. Tra il 1656 e il 1661 venne costruita l'ala occidentale del convento per far posto alla biblioteca di Padre Angelico Aprosio. Nel 1349 il nobile Babilano Curlo, nativo di Ventimiglia, per volontà testamentaria, affida al fratello Nicolò, appartenente alla comunità degli Eremitani di S. Agostino, una somma necessaria per l'edificazione di un convento agostiniano.

Questa disposizione fu soddisfatta solo un secolo e mezzo dopo, nel 1487, quando il Vescovo Alessandro di Campofregoso concesse al Padre Giovanni Battista Poggio e a frate Angelo da Ceva la cappella di S. Simeone e il terreno annesso, per erigere la chiesa e il monastero sub vocabulo Beatae Mariae de Consolatione. Il 22 novembre dello stesso anno i religiosi ottennero la licentia pontificia con breve del Papa Innocenzo VIII. Grazie al contributo degli abitanti di Ventimiglia il complesso fu costruito in capo a tre anni e venne benedetto dal vescovo nel 1490.

A forma di quadrilatero, il convento comprendeva un chiostro con volte a crociera sostenute da 24 colonne ottagonali e 4 strutture angolari portanti in laterizio. A pianterreno, oltre alla funzione di deambulatorio, il chiostro ospitava anche alcuni locali ad uso comune come il refettorio, la cucina, la sala capitolare. Il chiostro racchiudeva il Giardino dei frati al cui centro stava una fontana per le abluzioni funebri dei monaci defunti che, tramite una porta del lato nord del chiostro venivano inumati in un cimitero dei frati. Al piano superiore erano collocate quattordici celle e la foresteria. I religiosi residenti erano nove: sei sacerdoti, un chierico e due conversi. Tra il 1656 e il 1661 venne costruita l'ala occidentale del convento per far posto alla biblioteca di Padre Angelico Aprosio (1607 - 1681), un monaco nativo del luogo che contribuì a elevare culturalmente la presenza agostiniana. Un esempio ditale rinnovamento culturale è l'istituzione della Accademia degli Oscuri nel 1688 ad opera del priore Domenico Antonio Gandolfo. Il convento raggiunse il suo massimo splendore tra XVII e XVIII secolo.

Purtroppo, a seguito delle idee introdotte dalla Rivoluzione francese, la nuova Repubblica Ligure soppresse nel 1798 il convento degli agostiniani mentre la Chiesa fu chiusa e spogliata dei preziosi arredi sacri di cui era dotata. Mons. Lorenzo Biale, Vescovo di Ventimiglia riuscì tuttavia ad ottenere dal governo sabaudo la riapertura della chiesa e del convento che divenne, dal 1843 al 1867, sede del Seminario vescovile. ma la nuova destinazione durò poco perchè purtroppo il convento, secondo la legge del 1866, seguì la stessa sorte dei beni ecclesiastici incamerati dallo Stato italiano e fu in parte adibito a carceri, in parte destinato all'abitazione del Parroco.Nei locali del convento, già sede della grande Biblioteca Aprosiana, trovano oggi sistemazione vari uffici e strutture di pubblica utilità. Spogliata dei suoi preziosissimi reperti, la biblioteca Aprosiana è attualmente collocata in una sede nel centro storico, in attesa di una migliore sistemazione nella sua primitiva collocazione.

Padre Angelico Aprosio, in una sua opera edita a Bologna nel 1673 sotto lo pseudonimo di Cornelio Aspasio Antivigilmi, riporta due documenti che riguardano la fondazione del convento. Il primo è la licentia (datata 22 novembre 1487) con la quale Papa Innocenzo VIII concede l'autorizzazione a costruire sulla detta chiesa di S. Simeone un monastero per i frati dell'ordine agostiniano con annessa chiesa, campanile, capitolo, dormitorio, refettorio, giardini et aliis officinis necessariis. Il secondo documento è l'atto sottoscritto dal Vescovo Alessandro di Campo Fregoso in cui annuncia di aver posato la prima pietra della chiesa su invito di Padre G. B. Poggio alla presenza del Notaio, del Cancelliere di alcuni Canonici. In tale atto si afferma che verranno concessi 40 giorni di indulgenza a coloro che avessero visitato la chiesa in determinati periodi dell'anno e offerto pias elemosinas per la costruzione dell'edificio.

Pierluigi Casalino 

Redazione

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