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Politica | 10 novembre 2021, 11:54

Imperia: incontro Sindacati-Rt-Prefetto: ultima strada l'anticipo dalla Provincia "Altrimenti meglio fallimento e cassa integrazione" (Foto e Video)

Al tavolo è stato chiesto di liquidare le somme previste dopo l'eventuale ammissione al concordato. La decisione sarà nota entro pomeriggio: si attende il parere legale da parte dell'ente

Imperia: incontro Sindacati-Rt-Prefetto: ultima strada l'anticipo dalla Provincia "Altrimenti meglio fallimento e cassa integrazione" (Foto e Video)

Oltre un’ora di riunione, questa mattina in Prefettura a Imperia, tra i sindacati, la proprietà e la dirigenza della Riviera Trasporti, all’indomani della notizia relativa al rinvio di 15 giorni della decisione da parte del tribunale sull’opposizione al pignoramento dei conti da parte di ‘Arriva Italia’ creditrice di 3 milioni e 500mila euro (la voragine dei debiti ammonta a 30milioni di euro).

I sindacati hanno chiesto alla Provincia di anticipare le somme che l’ente si era impegnato ad elargire qualora il concordato fosse stato ammesso. Verrà chiesto un parere legale e in un primo momento l'ente aveva chiesto due giorni per valutare l'istanza. I sindacati si sono opposti e la riunione è stata aggiornata ad oggi pomeriggio. Le stesse organizzazioni hanno però confermato che, se non arrivassero questi soldi, sarebbe meglio andare verso il fallimento, in modo da poter accedere alla cassa integrazione.

Il Presidente della Rt, Giovanni Barbagallo, ha spiegato il lavoro che si sta svolgendo in queste ore: “In occasione dell’udienza abbiamo ipotizzato tre strade: una per vizio di forma sul pignoramento, l’altra è quella delle somme della Provincia. L’ente sta valutando, attraverso i legali, se la procedura basata sulla legge fallimentare può sbloccare le somme, successivamente al concordato. Da una parte il tribunale non può farci presentare un piano e non consentire il prosieguo dell’attività dell’azienda, bloccando le somme mirate solo a svolgere il servizio pubblico essenziale. Ora siamo in attesa di sbloccare la situazione”.

I sindacati di Riviera Trasporti hanno incontrato il prefetto Armando Nanei che, appena arrivato nel capoluogo, ha dichiarato di aver preso a cuore le vicende dei dipendenti dell’azienda di trasporto pubblico locale senza stipendio pieno ormai da agosto. Ieri sera, alla notizia del rinvio del tribunale, si pensava a un innalzamento della tensione che, già nei giorni scorsi è stata ai massimi livelli, nonostante gli spiragli di ottimismo giunti dal tavolo convocato l’altro ieri dal presidente della Regione Giovanni Toti al quale hanno partecipato rappresentanti di Provincia e dell'azienda stessa.

Il Prefetto Armando Nanei ha così analizzato la situazione: “Le parti hanno deciso di aggiornarsi al pomeriggio e, per ora, il clima è serio ma penso che ci sia la possibilità di trovare uno sbocco positivo, anche se non voglio ipotizzare nulla. E’ chiara la sentenza di rinvio della decisione ma potrebbero esserci altre possibilità, per andare incontro alle esigenze delle maestranze. L’ottimismo deve sempre esserci, ma dobbiamo lavorare in modo realistico. Noi stiamo lavorando al massimo delle nostre possibilità”.

Questa mattina non si sono registrati problemi e, anzi, tutti i bus sono regolarmente partiti e si stanno muovendo sul territorio, a conferma della serietà dei dipendenti Rt che, nonostante i ritardi sugli stipendi, continua a espletare le proprie mansioni.

I sindacati sono stati chiari. Vogliono una risposta entro oggi, come confermato da Fabrizio Ioanna (Cgil): “La situazione è di stand-by, perché la Presidenza dell’azienda ha presentato un parere legale per permettere alla Provincia di sbloccare i pagamenti. Subito si sono presi 48 ore di tempo, ma noi abbiamo chiesto un incontro già oggi pomeriggio. Noi abbiamo chiesto di sapere se l’azienda resta in piedi fino al 24 senza i soldi della Provincia”.

Marco Ghersi (Cisl) è ancora più deciso: “Il tempo è scaduto e il parere lo avevano da 11 giorni con la possibilità di creare un ‘piano b’. Non ci sono i soldi per espletare il servizio e i dipendenti in 70 giorni hanno preso 1.000 euro, che rimarrebbero tali in 100 giorni. Noi oggi vogliamo una risposta, altrimenti non ci sarà servizio. Siamo un’azienda che non ha soldi per il gasolio e i pezzi di ricambio. Senza dimenticare che il lavoro va pagato. Devono dirci cosa fare ma forse è meglio il fallimento e la disoccupazione. Siamo quasi a dicembre con le tredicesime e, quindi, cosa facciamo? Il tempo è finito e le famiglie sono allo stremo con colleghi che chiedono anche dei prestiti”.

Enrico Parodi (Uil): “Abbiamo cercato di far capire in tutti i modi che oggi serve una risposta. Ieri sera abbiamo fatto un’assemblea e abbiamo sentito padri di famiglia disperati. Non abbiamo dato le 48 ore di tempo chieste perché non ne possiamo più. Non diamo colpa a nessuno, ma chiediamo rispetto”.

Bruno Zumbo (Faisa Cisal): “Vogliamo una risposta definitiva, positiva o negativa. Perché a tutti i dipendenti serve lo stipendio”.

Angela Panzera - Carlo Alessi

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